“C’è disagio a sinistra e in particolare tra le persone anziane, così numerose nella nostra Regione e che ne sono l’ossatura fondamentale. Lo sciopero generale regionale di 8 ore proclamato dalla Cgil per domani, marca il solco doloroso aperto tra sinistra politica e sinistra sindacale che si consuma proprio sui temi del Lavoro, della sua centralità. Renzi compie una scelta di campo: sono gli imprenditori che “si spaccano la schiena”; l’articolo 18 è lo scalpo da esibire; si tagliano tasse e contributi solo alle imprese… e se sulla strada c’è la Cgil e la sua rappresentanza sociale, poco male. Al di là del merito, c’è un metodo che risulta insopportabile: si può essere d’accordo o no sui contenuti, ma il rispetto non può venir meno.

Quando Renzi disconosce, offende la Cgil, Renzi offende e mortifica tutti noi e ci chiama a raccolta per difendere non solo la storia e il ruolo della Cgil, ma la nostra stessa storia, quella scritta con passione e sofferenza da migliaia di anziani di oggi e che ha fatto crescere questo Paese. Se così è, penso che i pensionati e le pensionate debbano venire in massa in Piazza Maggiore, con i lavoratori e le lavoratrici, i giovani precari, i disoccupati, gli studenti, senza alcun disagio. Lo striscione dello Sindacato pensionati porterà uno slogan, “Nati per lottare”: esattamente quello che abbiamo saputo fare, sappiamo fare, ci tocca fare ancora oggi. E Renzi provi a fermarsi solo un momento e a riflettere; la spocchia, l’arroganza non premiano: illudono spesso ma rendono più soli”.

(Bruno Pizzica, Segretario generale Spi-Cgil Emilia-Romagna)