carani_sassuoloSiamo molto preoccupati per il futuro del Teatro Carani, temiamo che il teatro cittadino possa fare la fine del Politeama e che si aggiunga alla lunga lista dei contenitori culturali chisui – per un motivo o per l’altro – e mai riaperti a Sassuolo.

In città si esulta per l’ammissione al concordato per SGP, una misura pensata da Luca Caselli e il suo governo e portato avanti dal centro-sinistra in linea con quanto succede a Roma (leggi larghe intese) ma nessuno ha speso parole certe sul Carani.

Con l’ordinanza n°233/14 il Sindaco ha dichiarato inagibile il teatro Carani, unico contenitore culturale degno di questo nome rimasto in città, senza fornire certezze sul percorso che si intende perseguire.

Nel programma elettorale presentato il Partito Democratico, che oggi governa solitario la città, si impegnava a definire un piano per il recupero delle sedi storiche, tra cui il teatro Carani (nel programma si parlava anche di Politeama e Castello di Montegibbio) ma ad oggi, nonostante l’emergenza accaduta al Carani, tutto tace.

Non ci convince l’ipotesi l’ipotesi di superare il Teatro Carani, un gioiello dello stile liberty, con un capannone adibito a teatro per questo organizzeremo presto un’iniziativa dedicata al tema, nel frattempo ci aspettiamo dal Sindaco Pistoni o dall’assessore Pigoni parole certe sul futuro del Teatro Carani e suggeriamo la convocazione degli stati generali della cultura sassolese per discutere di possibili soluzioni come quella proposta dai socialisti per l’acquisto della struttura.