furto-barVerso le 02:00 di questa notte, a Castelfranco Emilia, i Carabinieri della locale Tenenza sono intervenuti a seguito di un furto aggravato in danno di un bar della frazione “Piumazzo”, traendo in arresto in arresto in flagranza di reato uno dei responsabili. Si tratta del 23enne rumeno C.C.I., nullafacente, incensurato, dichiaratosi senza fissa dimora, ma verosimilmente proveniente dalla provincia bolognese. Questi, oltre al reato di furto aggravato in concorso, è stato ritenuto responsabile anche del reato di rapina. L’ulteriore e più grave accusa è dipesa dall’aver aggredito il 54enne proprietario del bar. Per la commissione del furto, il giovane rumeno ha agito con almeno tre complici, in via di compiuta identificazione. La banda ha dapprima forzato la saracinesca e la porta d’ingresso del bar e quindi trafugato cinque apparecchi videopoker contenenti i relativi incassi. Poi, mentre i videopoker erano già caricati su un camioncino, pronti per essere portati via, gli esercenti del bar (residenti sopra l’esercizio) si sono affacciati ed accorti di quanto stava accadendo. A questo punto, mentre tre componenti del gruppo scappavano via, il 23enne si è imbattuto nel proprietario dell’esercizio con il quale ha ingaggiato una colluttazione. Pochi istanti dopo sono arrivati i Carabinieri, avvertiti dalla compagna del commerciante, che sono riusciti a bloccare in tempo l’aggressione, traendo in arresto il responsabile ed avviando le indagini per risalire all’identità dei suoi complici. Grazie alla tempestività dell’intervento dei militari dell’Arma, la vittima ha riportato solo qualche contusione, senza ulteriori conseguenze.

furto-bar-2

 

Oltre ai videopoker, sono stati recuperati anche tutti gli arnesi da scasso adoperati per forzare l’ingresso del bar nonché il mezzo con il quale i malviventi si accingevano a trasportare la refurtiva: un autocarro Fiat risultato provento di furto, consumato il giorno prima a Casalecchio di Reno. Dopo aver trascorso la notte nelle camere di sicurezza dell’Arma, questa mattina l’arrestato è stato processato per direttissima dal Tribunale di Modena, che lo ha condannato a due anni e due mesi di reclusione in carcere e al pagamento di 600 euro di multa.