foto-G-ArlottiNell’arco delle 24 ore sono caduti mediamente oltre 40 millimetri di pioggia sull’intera provincia, in gran parte nella prima mattinata. “L’innalzamento dei fiumi Po e Secchia ha fatto sì che sin dalla notte il personale del nostro Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale – spiega Marino Zani, presidente – si attivasse per le operazioni necessarie, dopo che la situazione era costantemente monitorata dalla Sala di Telecontrollo. In pratica ‘ci si chiude dentro’ e, all’occorrenza come è accaduto, si attivano le idrovore per scolare le acque cadute al nostro interno che diversamente allegherebbero il comprensorio di bonifica”.

Notevole il rialzo del Secchia che, a Ponte Alto, nel modenese, nelle prime ore della mattina segnava quota oltre 7 metri ed è destinato a crescere a causa della forte piovosità in Appennino. A Boretto il Po, dopo il culmine di domenica (24,50 metri) è tornato a crescere per la piovosità nel Nord Italia (mentre ieri era sceso di due metri).

“Partendo proprio da Po, l’impianto del Torrione (Boretto), dove ci sono tre idrovore è stato attivato nella notte, con il funzionamento alternato di un’idrovora per mantenere le quote basse nella zona di Gualtieri”. Spiega il direttore Domenico Turazza.

“Il Torrione – prosegue il direttore – è di un’opera di bonifica fondamentale per la sicurezza dei comuni della bassa, dato che qui sono posizionate pompe capaci di allontanare le acque, in caso di forti piogge, dai comuni di Gualtieri, Boretto, Poviglio e Castelnovo Sotto. Infatti, questi 6000 ettari di superficie posti a un livello più basso degli argini di Po, Enza e Crostolo non riuscirebbero a scaricare le acque a gravità quando si alza il livello dei fiumi limitrofi”.

“Inoltre – aggiunge Turazza –, da stamattina alle 6 è stato attivato l’impianto idrovoro di San Siro con quattro idrovore capaci di evacuare 38 metri cubi al secondo e che resteranno accese per almeno 24 – 36 ore perché non è possibile scaricare a gravità i quantitativi d’acqua piovuti. Questo impianto garantisce lo scolo di tutta la pianura tra Crostolo e Secchia, 100.000 ettari di territorio nelle provincie di Modena, Reggio e in parte anche di Mantova, così preservati dall’allagamento. In contemporanea era stato chiuso lo scarico del Bondanello (Moglia) in Secchia per evitare il rigurgito delle acque che naturalmente scolano nel Secchia in quella località. Quindi sono stati attivati i sifoni di collegamento tra le acque alte e le acque basse alla Botte San Prospero (Moglia) consentendo così il funzionamento del solo impianto di San Siro”.

Al momento non si segnalano condizioni di disagio o allagamenti anche se le previsioni metereologiche per i prossimi giorni impongono la massima allerta.

Foto-G-Arlotti-2