@ProvinciaRe-Piena-GuastallaNella giornata di oggi il presidente della Provincia Giammaria Manghi si è recato al COC (Centro operativo di controllo) di Gualtieri, e poi a Guastalla per osservare lo stato della golena del Po, insieme al Vice Prefetto Vicario Reggente Adriana Cogode e al sindaco Camilla Verona. In attesa degli sviluppi legati alle condizioni meteo delle prossime ore, si è deciso di individuare, a titolo prudenziale, un’unità anticrisi, con sede a Guastalla, che sia in grado di fronteggiare l’evolvere della situazione nella Bassa reggiana.

Attualmente vi sono oltre duecento volontari impegnati, mentre i Comuni e Provincia sono al lavoro senza interruzioni per fronteggiare l’allerta maltempo e la piena del Po: sono giorni di attività febbrile nel monitorare il Grande Fiume e i suoi affluenti e per prevenire qualsiasi disagio a persone e a cose.

«Di fronte a un pericolo incombente per la nostra comunità -spiega il presidente Manghi- mi preme sottolineare che in questi giorni sia le istituzioni sia le associazioni di volontariato stanno dando prova di un senso di responsabilità e di una prontezza che vanno evidenziate e valorizzate.

Addirittura l’iniziativa dei Comuni rivieraschi, in termini di ordinanze di sgombero delle golene chiuse, si è concretata prima del vertice del pomeriggio di ieri in Prefettura -continua il Presidente-  dimostrando delle autonomie positive, che ormai scattano automaticamente in caso di emergenza come questa. Analogo atteggiamento, pronto e responsabile, si è palesato nell’incontro in Prefettura con i sindaci della montagna per il monitoraggio di un altro grave pericolo, il dissesto idrogeologico dell’area collinare e montana.

E se giovedì 13 novembre i volontari coinvolti nella Bassa Reggiana per fronteggiare le criticità dovute alla piena sono stati cento -conclude Manghi- nel giro di ventiquattro ore questo numero è raddoppiato: significa che a oggi oltre duecento persone prestano il loro servizio, gratuitamente e generosamente, a tutela della comunità e a difesa degli argini. A tutti loro va il mio ringraziamento più sentito».

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