“A cosa servono le consulte economiche se poi, prima di stendere i regolamenti che riguardano l’impresa, non se ne parla?”. La domanda, provocatoria ma non troppo, viene da Lapam Confartigianato di Castelfranco. “Lasciando da parte casi specifici, che comunque ci sono stati riportati da alcuni imprenditori e da cittadini in genere – spiega Lapam Confartigianato di Castelfranco – crediamo che vi siano scelte da discutere insieme. Facciamo un paio di esempi concreti: da una parte le scelte riguardanti agevolazioni ed esenzioni che non devono essere riconosciute solo ed esclusivamente se legate alla presentazione di documenti sostanzialmente inutili, ma facendo prevalere la sostanza alla forma evitando così di vessare chi omette un dato; dall’altra le semplificazioni necessarie, ad esempio in materia di appalti pubblici, per l’acquisizione di informazioni di fatto già in possesso dell’ente, come nel caso precedente. Non stiamo naturalmente pensando ad azioni che vadano in contrasto con la liceità normativa, ma di eliminare adempimenti oggettivamente ridondanti che appesantiscono l’iter burocratico a discapito dei tempi dell’impresa”.

Lapam di Castelfranco, dunque, chiede al Comune un coinvolgimento più ampio: “E’ opportuno che queste decisioni vengano socializzate maggiormente. Per intenderci, e senza voler fare il mestiere degli amministratori locali, è opportuno e necessario far funzionare gli organismi di partecipazione, come appunto le consulte economiche. Dalla discussione e dal confronto non possono che uscire idee migliori e più aderenti alla vita dei cittadini, tutti parlano di semplificazioni, vogliamo provare a metterle in pratica?