elezioni-regionali-4«La campagna elettorale senza argomenti si è conclusa e le urne, azzoppate da un astensionismo più che annunciato (degna di nota l’inanità delle dichiarazioni ad andare a votare), hanno decretato il vincitore ufficiale. A Stefano Bonaccini, la Uil Emilia-Romagna augura un buon lavoro che auspichiamo cominci in fretta.

Pur con il massimo rispetto dovuto ad ogni voto, quel 37,7% è un biglietto da visita che minerebbe la forza e la credibilità di un qualunque presidente.  A maggior ragione per chi si trova ora nella condizione di guidare una Regione come l’Emilia Romagna.

Questa astensione è un non voto dal chiaro significato: gli emiliano romagnoli chiedono una classe politica con una migliore etica e una sterzata immediata a politiche che cozzano contro i reali bisogni delle persone.

La politica twittata si esaurisce nello spazio dei 140 caratteri. Non costruisce, non progetta e non dà risposta. Come quelle che devono essere date ai 10.597 mila ore di Cig del mese di ottobre in Emilia Romagna. Ore che si concretizzano in 62mila persone la cui vita è appesa a filo dei sempre troppo insufficienti finanziamenti della Cassa integrazione.

L’Emilia Romagna è una regione in piena crisi, senza una prospettiva. Occorre dunque che il nuovo presidente si rimbocchi le maniche e cominci al più presto a lavorare. Questo senza farsi avviluppare dall’immancabile e per certi versi prevedibile gioco del ‘tirare la giacca’ nella formazione della nuova Giunta. Giunta che, auspica la Uil Emilia Romagna, sia davvero all’altezza di una situazione per certi versi drammatica».