edicola“Oggi chiudo contro una liberalizzazione che annienta la nostra categoria”. Con questo slogan il sindacato edicolanti Sinagi (affiliato Slc/Cgil), invita gli edicolanti modenesi alla “serrata” nazionale lunedì 1° dicembre per protesta contro la bozza del DDL Concorrenza e a sostegno del DDL Letta (dicembre 2013), contro la liberalizzazione selvaggia della rete di vendita e a favore del riconoscimento del servizio di pubblica utilità e della regolamentazione comunale delle licenze.

Lo sciopero per l’intera giornata del 1° dicembre, è il primo di un pacchetto complessivo di 8 giornate di chiusura proclamato dal sindacato nazionale degli edicolanti Sinagi, da programmare di volta in volta.
In occasione della chiusura collettiva di lunedì prossimo, si svolgerà un’assemblea pubblica degli edicolanti presso la sede della Cgil di Modena (salone Corassori, piazza Cittadella 36), alle ore 9.30 e per tutta la mattinata, a cui sono stati invitati i parlamentari modenesi di tutti gli schieramenti politici. Hanno finora garantito la loro presenza (salvo impegni parlamentari dell’ultim’ora) gli onorevoli Davide Baruffi (PD), Vittorio Ferraresi (M5S), Giovanni Paglia (SEL), mentre il senatore Stefano Vaccari (PD) manderà una nota scritta.
Lo sciopero di lunedì 1° dicembre si preannuncia molto partecipato e anche l’assemblea sindacale, visto che il Sinagi rappresenta a Modena quasi l’80% delle 320 edicole sul territorio provinciale.
Gli edicolanti chiederanno ai parlamentari di farsi portavoce delle loro preoccupazioni sul DDL Concorrenza e di impegnarsi per convertire in Legge il DDL Letta (dicembre 2013) che confermava la Legge sull’editoria (170/2001) con la programmazione da parte degli Enti locali.
Infatti il DDL Concorrenza (per ora solo una bozza annunciata a mezzo stampa, ma mai smentita) prevede l’abolizione delle Autorizzazioni comunali che porterebbe ad una definitiva liberalizzazione delle aperture dei punti vendita di stampa. Basterebbe così una semplice Segnalazione Certificata di Inizio Attività (Scia) al Comune, per aprire ovunque nuovi punti vendita. In un settore già colpito dalla crisi, questo determinerebbe inevitabilmente la chiusura della rete tradizionale delle edicole.
“A Modena, come in tutta Italia, si rischia di annientare un’intera categoria – spiega Giuliano Barbieri segretario Sinagi Modena – e di mettere sul lastrico decine di famiglie che vivono di questo lavoro”.
“Una eventuale liberalizzazione della rete di vendita metterà immediatamente in discussione l’attuale obbligo di parità di trattamento per tutte le testate quotidiane e periodiche. In molti nuovi punti vendita saranno inevitabilmente privilegiate le testate “alto vendenti” con pregiudizio al pluralismo dell’informazione garantito dalla Costituzione”.