Il programma del governo per dare impulso ad un progetto per la ristrutturazione edilizia e messa in sicurezza delle scuole, sta concretamente procedendo.
Un progetto avviato nella primavera scorsa e che ha messo in campo circa 1,1 miliardi di euro, per interventi di ristrutturazione, riqualificazione e manutenzione presso alcune migliaia di sedi scolastiche più che bisognose del Paese.
In particolare, stando anche all’ultimo Rapporto annuale di Legambiente e Cittadinanzattiva, era ed è urgente concentrarsi sulla “messa in sicurezza degli edifici, compresa la rimozione dell’amianto”.
La buona notizia è che tanti Comuni hanno così risposto al progetto nazionale, utilizzando il provvedimento “sblocca fondi comunali” del Governo e presentato specifici progetti dei lavori, con il possibile avvio dei bandi di appalto.
Qualcosa come 1.900 cantieri si sono così aperti e concluderanno i lavori entro quest’anno. Tanti altri sono già previsti e cantierabili con l’inizio 2015.

L’Emilia Romagna ha così già avuto la sua buona quota di lavori, che interessano ben 123 edifici scolastici, per circa 11,6 milioni di euro.
Primeggia la provincia di Modena con n° 32 interventi per un valore di 2,85 milioni, poi Ferrara con n° 21 cantieri , Parma con 16 , Forlì-Cesena con 12 , Bologna con 10 , Reggio con 9 , Ravenna e Rimini con 8 per ciascuna provincia e Piacenza con 7 .

Ciò che invece sorprende e colpisce negativamente in questo percorso positivo che, finalmente, si occupa della sicurezza e stabilità delle nostre scuole, riguarda la modalità degli appalti.
Gli Enti Locali, per i lavori in parola, sono autorizzati dal governo ad effettuare le gare di appalto entro la scadenza ormai prossima del 31 dicembre 2014.
In una ricerca di questi giorni che l’Unità di Missione per l’Edilizia Scolastica presso palazzo Chigi valuta però che, oltre agli interventi cantierabili grazie alle procedure già in essere “…stima che con i RIBASSI D’ASTA OTTENUTI , nel 2015 potranno essere finanziati ulteriori e parecchi lavori…” !!
Tradotto in dialetto, pare di capire che con la rischiosa pratica degli appalti assegnati col “massimo ribasso” si potranno “autofinanziare” altre ristrutturazioni scolastiche ?
L’annuncio è molto preoccupante ed inaccettabile, anche alla luce del bisogno crescente ed attualissimo sulla massima trasparenza nella regolarità e legalità nella assegnazione dei lavori pubblici.
E’ un capitolo che va urgentemente chiarito e riportato entro i termini della legittima concorrenza e lavoro regolare negli appalti.
Ciò rende ancor più attuale l’impegno della Cgil per la presentazione di una proposta di legge di iniziativa popolare sulla riforma degli appalti.
Il sindacato cercherà, nei singoli territori emiliani, di chiarire le specifiche modalità di assegnazione dei lavori in questione.
In provincia di Modena in particolare, stante la temporanea difficoltà operativa dell’Osservatorio Appalti – che rischia di rimanere bloccato insieme allo stallo delle Provincie – il monitoraggio sindacale si concentrerà sui n° 32 cantieri scolastici: alcuni consistenti in scuole primarie,secondarie e dell’infanzia in città, altri in 22 comuni distribuiti sull’intera provincia, in altri 3 Comuni per “miglioramento sismico”.

(Franco Zavatti, Cgil Modena-coordinatore legalità e sicurezza Cgil regionale)