Le attività di prevenzione e contrasto delle discriminazioni; lo sportello e le attività per la mediazione dei conflitti; la mediazione familiare, il sostegno della genitorialità e delle famiglie in difficoltà. Sono le attività e i progetti orientati a mantenere e sviluppare la coesione sociale, che il Comune di Modena intende affidare in gestione per i prossimi 18 mesi attraverso una gara.

Con un’altra procedura di gara, s’intendono inoltre affidare le attività e i servizi orientati all’Educazione all’abitare e alla Mediazione condominiale e di vicinato, riferiti in particolare alla Agenzia casa e alla gestione della rete di appartamenti destinati ad abitazione temporanea di famiglie in difficoltà.

Le linee di indirizzo per la stesura dei capitolati e degli atti di gara sono stati presentati al Consiglio comunale nella seduta di giovedì 11 dicembre.

Gli appalti attualmente in essere scadranno il 31 dicembre e, illustrando la delibera di indirizzi, l’assessora a Welfare, Sanità e Coesione sociale Giuliana Urbelli ha fornito ai consiglieri alcuni dati circa l’attività svolta.

Per quanto riguarda la coesione sociale, “si tratta di un pacchetto di attività fondamentali per abbassare la tensione sociale”, ha spiegato l’assessora Urbelli sottolineando l’importanza del Punto di accordo di via Nicolò dell’Abate per quanto riguarda l’attività di mediazione rivolta a cittadini, soprattutto vicini di casa; a gruppi (mediazione territoriale) che ritengono di aver bisogno di aiuto per risolvere una situazione conflittuale, ma anche in ambito scolastico. “L’obiettivo è umanizzare la situazione conflittuale per trovare una soluzione di portata rilevante dal punto di vista della convivenza e dell’ordine pubblico”, ha continuato l’assessora. Nel 2013 sono stati gestiti 93 casi riguardanti conflitti territoriali di gruppo; hanno richiesto 490 colloqui effettuati e oltre 250 sopralluoghi.

È invece gestita dal Centro di mediazione familiare del Centro per le famiglie la mediazione familiare garantita a tutti i genitori che in sede di separazione hanno bisogno di aiuto per garantire un’equilibrata gestione dei figli e che lo scorso anno si è sviluppata in 520 colloqui, oltre che in due cicli di incontri.

Nel pacchetto rientra anche la gestione dei bonus energetici e degli assegni di maternità e per le famiglie in condizioni di disagio economico. Sono state 2.619 le domande per il Bonus energia accolte nel 2013, di cui 473 direttamente e le restanti a 2.146 attraverso i Caf. Il Bonus Gas è stato erogato a 2.435 famiglie, in questo caso le domande raccolte dal Centro per le famiglie sono 458; altre 38 domande sono arrivate per il Teleriscaldamento. L’assegno di maternità è stato erogato a 272 mamme; mentre a 633 famiglie è stato concesso l’assegno per nuclei familiari con almeno tre figli.

La delibera prevede che l’appalto sia affidato dall’1 aprile 2015 al 30 settembre 2016, prorogabile per ulteriori 12 mesi a insindacabile giudizio dell’Amministrazione, per un importo complessivo a base d’asta di 738.967 mila euro più oneri Iva per 162.572 mila euro.

Stesse condizioni per l’appalto dei servizi orientati all’Educazione all’abitare che prevede un importo complessivo di 396.297 mila euro più oneri Iva per 87.185 euro. “Si tratta in questo caso di attività e servizi complessi ed articolati – ha spiegato l’assessore Giuliana Urbelli – che assumono particolare rilevanza soprattutto per quelle fasce deboli per le quali è problematico non solo l’accesso alla casa a causa degli alti costi per l’affitto, ma anche la corretta gestione di un alloggio e la dimensione sociale che comporta l’abitare rendendo necessaria un’azione educativa in tal senso”.

In particolare, l’appalto riguarda circa 90 appartamenti per situazioni di emergenza socio-abitativa, mentre il numero degli alloggi gestiti nell’ambito dell’Agenzia casa è passato da 281 nel 2012, a 329 nel 2013, sino a 384 nel 2014, a fronte di 788 domande raccolte e 921 atti di concessione emessi tra nuovi, rinnovati e rinegoziati in seguito a riassegnazione.

Entrambi gli affidamenti dovranno avvenire tramite proceduta negoziata con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa in cui alla componente tecnico-qualitativa sarà assegnato il 70 per cento del punteggio e alla componente economica la restante quota del 30 per cento.

Nei capitolati, inoltre, tra i criteri della componente tecnico-qualitativa, si prevede siano inseriti elementi quali la capacità organizzativa delle attività, la qualità del personale impiegato, la pianificazione delle procedure per lo svolgimento delle attività, la disponibilità dei mezzi idonei, le migliorie proposte, l’attività di ricerca, progettazione e formazione svolte nel triennio precedente.

SÌ ALLE LINEE DI INDIRIZZO

Approvate entrambe le delibere con le indicazioni per i capitolati di gara

Il Consiglio comunale di Modena ha approvato le linee di indirizzo dei capitolati di gara per gestire attività e progetti di coesione sociale e di educazione all’abitare.

Le linee di indirizzo per gli appalti per la coesione sociale sono state approvate con il voto favorevole di Pd, Sel e Forza Italia. Si sono astenuti il M5s, Per me Modena e Ncd.

La delibera con le linee di indirizzo per affidare i servizi sull’educazione all’abitare è stata approvata con il voto favorevole di Pd, Sel, FI e CambiaMOdena. Contrario il M5s. Astenuti Per me Modena e Ncd.

 

IL DIBATTITO IN CONSIGLIO

Le linee di indirizzo approvate con il voto favorevole di Pd, Sel e Forza Italia

Le linee di indirizzo per gli appalti che affidano attività e progetti per la coesione sociale, presentate in Consiglio comunale dall’assessora comunale a Welfare, Sanità e Coesione sociale Giuliana Urbelli nella seduta di giovedì 11 dicembre, sono state approvate dall’assemblea con il voto favorevole di Pd, Sel e Forza Italia. Si sono astenuti il M5s, Per me Modena e Ncd.

Aprendo il dibattito, Adriana Querzè di Per me Modena si è detta “molto perplessa sull’opportunità di presentare in Consiglio atti di questo tipo che, in base alla legge competono a organi di governo, amministrazione e dirigenti. Non trovo in questi atti elementi di indirizzo politico che possono dare al Consiglio gli strumenti per esercitare il proprio compito di controllo, politico e non amministrativo. Chiedo quindi – ha concluso la consigliera – che questo Consiglio sia messo nelle condizioni di esercitare il ruolo di indirizzo perché solo così troveremo i criteri che ci guideranno nella valutazione delle politiche pubbliche”.

Per il Pd, Tommaso Fasano ha replicato che il Consiglio “ha il diritto di esprimere un parere anche su argomenti tecnici, è un atto di trasparenza: vogliamo essere in grado di monitorare gli interventi e capire se i soldi che spendiamo raggiungono gli obiettivi annunciati”. Anche per Fabio Poggi “ogni momento di condivisione delle decisioni è di per sé positivo. L’atto di oggi è il punto di partenza e va considerato come l’impegno a continuare un percorso insieme, definendo le modalità per condividerlo, soprattutto dal lato del monitoraggio degli effetti”. Grazia Baracchi, sottolineando la positività dell’iter seguito dall’amministrazione, ha posto l’attenzione sulla mediazione sociale conflitti, “che risponde al bisogno di nuove modalità di gestione dei rapporti sociali. Come tutte le cose all’inizio, è in fase di sperimentazione e proprio per questo richiederà un’attenta valutazione dei risultati, anche se non è un compito semplice e apprezzo la volontà dell’assessora di andare in questa direzione”. Secondo Andrea Bortolamasi il “dibattito ha introdotto in Consiglio il tema di valutare pubblicamente le decisioni prese per il territorio, una cosa non diffusa in Italia e una sfida che come Consiglio possiamo raccogliere”.

Secondo Marco Bortolotti, del M5s, “gli atti in discussione toccano una fascia di problemi in aumento nel nostro comune e questi sono quindi servizi fondamentali. Ma dobbiamo reinventarci le modalità di gestione: non siamo d’accordo sull’affidamento con un appalto temporaneo, dovremmo cercare di riportarli all’interno dell’amministrazione in modo da garantire la continuità degli operatori, essere più flessibili, attuare tutte le sinergie possibili e non rischiare di disperdere le professionalità che abbiamo formato. Disapproviamo il metodo ma non il contenuto delle linee di indirizzo e quindi saremo collaborativi per nuove soluzioni”.

Marco Cugusi di Sel ha apprezzato in modo particolare la scelta di affidare l’appalto sulla base non del massimo ribasso ma dell’offerta economica più vantaggiosa. “Dimostra – ha commentato il consigliere – attenzione alla qualità del servizio. Penso che i servizi alla persona non dovrebbero essere esternalizzati ma siamo in una condizione in cui non c’è alternativa”.

Per Adolfo Morandi, FI, le linee di indirizzo sono “completamente condivisibili: interventi di questo tipo sono necessari in un momento di crisi e in cui la popolazione sta cambiando. È indispensabile integrare le diverse mentalità e culture degli stranieri che vivono in città, nell’ambito del nostro quadro normativo. Ma questo tipo di intervento richiede il monitoraggio costante dei risultati ottenuti, con un’analisi qualitativa e non solo quantitativa. Ho anche delle riserve – ha aggiunto il consigliere – su come sarà configurato l’appalto che mi auguro sia realmente aperto a tutti e non spinga in direzione quasi univoca verso chi ha già gestito il servizio”.

Nella replica l’assessora Urbelli ha rilevato come la divisione dell’appalto in due, coesione sociale ed educazione all’abitare, sia “in linea con le richieste di apertura a una maggiore partecipazione anche di aziende più piccole” e ha ricordato come vincoli normativi e di bilancio impediscano di riportare il servizio all’interno dell’amministrazione, “ma sarà premiato chi darà continuità e privilegerà i contratti a tempo indeterminato”.