Si è svolto nel primo pomeriggio  di oggi un presidio dei lavoratori della Imeck srl (già Ocmer grandi impianti srl) davanti ai cancelli in cui operava l’azienda fino a qualche mese fa in via Ponte Alto a Campogalliano.
I 34 lavoratori dell’azienda metalmeccanica in liquidazione, hanno partecipato stamattina alla manifestazione di Cgil e Uil in occasione dello sciopero generale, ma la grande preoccupazione per la loro condizione li ha convinti ad organizzare anche un presidio davanti alla sede storica dell’azienda.
L’azienda è in una situazione di stallo visto che non c’è una procedura di fallimento, ma neppure un concordato preventivo che possa garantire continuità produttiva, e dal 30 novembre sono esauriti anche gli ammortizzatori sociali.
“C’è forte tensione fra i lavoratori della ex Ocmer – afferma Alessandro Cambi della Fiom/Cgil  – E’ insopportabile e inaccettabile che nei tanti incontri messi in campo sino ad oggi non si sia riusciti sbloccare la situazione. I lavoratori sono ormai sfiduciati, temono di perdere qualsiasi diritto ad essere ricollocati nel mondo del lavoro, sono ostaggio di un’azienda che non ha futuro e che non solo non garantisce più alcuna occupazione, ma nemmeno riesce a determinare un percorso che agevoli le uscite di chi ha trovato altre occupazioni in altre aziende.”
Ad oggi infatti, mancano risposte in ogni direzione. I dipendenti non ricevono da diversi mesi le indennità Inps di cassa integrazione in deroga, perché manca un consulente del lavoro che riesca ad espletare le pratiche telematiche necessarie a sbloccarne i pagamenti, nonostante che per l’Inps i soldi ci sarebbero, ma sono fermi in attesa di canalizzazione.
“Cercheremo di coinvolgere anche il Prefetto di Modena – spiega Alessandro Cambi – per far sì che qualcuno ci ascolti al più presto e dare risposte ai lavoratori entro l’anno. Da gennaio 2015 infatti, il governo Renzi ha tagliato i fondi per gli ammortizzatori alle aziende coinvolte da procedure concorsuali,  e “ci troveremo anche a fare i conti con la norma transitoria della riforma Fornero che prevede la decurtazione di altri diritti, come quello alla mobilità, per ultra 50enni e per coloro che hanno tra i 40 e i 50 anni”.
La Fiom/Cgil chiede con urgenza in un interessamento delle istituzioni, al fine di agevolare un confronto più celere con le parti sociali.

(Fiom/Cgil Modena)