arte-solidarietaArte e solidarietà ancora una volta insieme, all’interno dell’ospedale a Sassuolo, per valorizzare le energie positive del territorio. Quattro artisti italiani, Quarantadue opere d’arte e un obiettivo preciso: sostenere il Centro ‘CSH’ di Sassuolo che si prende cura dei ragazzi in età scolare con problemi di natura cognitiva, nell’intero comprensorio del Distretto sanitario (quindi anche nei comuni di Fiorano, Formigine, Maranello, Prignano, Frassinoro e Montefiorino). 

È questo il filo conduttore della mostra “Decodifica”, promossa da VolontariArte e dal Rotary Club, che sarà visitabile in ospedale fino al 28 febbraio 2015. Un vero e proprio ‘percorso sensoriale’ attraverso le pitture di Elisabetta Bisconcin, Angelo Rambaldi, Gioacchino Passini e Luciano Bonini, unite da un messaggio comune di speranza. Metà del ricavato proveniente dalla vendita delle opere d’arte, infatti, sarà devoluto al Centro Servizi Handicap (CSH) sassolese.

“Con questa iniziativa l’Ospedale di Sassuolo prosegue la strada intrapresa ormai dieci anni fa, grazie all’impegno di VolontariArte – sottolinea il Direttore Generale Bruno Zanaroli – ponendosi come luogo di aggregazione per tutte quelle forze positive che, da sempre, contraddistinguono questo territorio. Vorrei ringraziare tutti coloro che hanno reso possibile il progetto: gli artisti che hanno fornito le loro opere, il Rotary Club che ha sostenuto con determinazione l’evento e chi ha scelto, o sceglierà, di acquistare un’opera d’arte”.

“Una mostra d’arte contemporanea in ospedale – spiega Corrado Lavini (immagine), chirurgo e presidente del ‘Rotary Club’ Sassuolo – non deve sorprendere l’opinione pubblica. Non è la prima volta che l’Ospedale di Sassuolo si impegna in un evento di questo tipo. D’altronde, l’arte è terapeutica sotto tanti punti di vista: rasserena i pazienti, i visitatori e gli stessi operatori sanitari. E rende il luogo di cura più familiare e confortevole. Un’iniziativa lodevole, quindi, anche perché legata a un progetto specifico per il sostegno di una struttura calata nella realtà territoriale sassolese, e che si affida – per la sua realizzazione – a quel formidabile volano rappresentato dalle Arti Figurative”.

Le immagini non si fermano alla realtà ma offrono allo spettatore una dimensione nuova con cui osservare il mondo. È proprio attraverso colore e luce che gli artisti donano nuova vita agli elementi della natura e alle ‘cose’. Questo è il messaggio che vorremmo fosse “decodificato” da tutte le persone che visiteranno la mostra.

 

GLI ARTISTI

Luciano Bonini

Nato nel 1952, vive a San Martino Spino nella Bassa Modenese. Orgogliosamente autodidatta, ha partecipato ad alcuni gruppi artistici modenesi (il Muraglione, Pantarei, il Torrazzo e NGA). La sua pittura, fatta di simboli, ‘decodifica’ le proprie radici, esprimendosi con un lavoro che ha la grande sensibilità di reinterpretare i temi della natura attraverso sapienti tocchi di luce e colore.

 

Elisabetta Bisconcin

Classe 1969, vive e lavora a Maser (TV). Ceramista di professione, pittrice per passione, ama sperimentare sempre nuove tecniche e materiali differenti. La sua pittura è gioia e specchio di uno sguardo sereno sulla vita, sugli elementi naturali e sull’incontro tra cielo e terra. Nei suoi lavori la chiave di lettura è la luce, che prende vigore dai grandi “chiaristi’’ della tradizione veneta.

 

Angelo Rambaldi

Nasce nel 1956. Vive a Crespellano, in provincia di Bologna. La sua arte è impregnata della necessità di indagare dentro di sé. Da questa ricerca scaturisce una pittura fatta di silenzi, che lascia sempre aperta la porta dell’interpretazione. Il suo immaginario è fatto di sovrapposizioni di ‘cose’ e stratificazioni di forme e materiali.

 

Gioacchino Passini

Vive e lavora a Crespellano. Ha 58 anni. La sua sensibilità artistica è stata affinata anche grazie a studi musicali di conservatorio. La pittura d’atmosfera è il cardine principale su cui si basa tutto il suo lavoro. Non è solo artista figurativo dalle grandi doti espressive ma anche un ‘illusionista’ che regala immagini di altri tempi, anche attraverso la reinterpretazione del simbolismo delle nature morte tradizionali.