Liceo-Sigonio-Modena“Stiamo confrontando le due opzioni relative al liceo Sigonio: il rientro nella sede storica di via Saragozza e la costruzione di una nuova scuola in via Padre Candido, e interpellando tutti i soggetti interessati a esprimersi”. Lo ha detto Gabriele Giacobazzi, assessore comunale ai Lavori pubblici, rispondendo giovedì 18 dicembre in Consiglio comunale a un’interrogazione di Adriana Querzé, di Per me Modena, che chiedeva cosa ha spinto la Giunta a proporre l’opzione della ristrutturazione dell’edificio di via Saragozza, dopo aver approvato, nel luglio scorso, il progetto preliminare per la costruzione del nuovo Sigonio.

“L’approvazione – ha spiegato l’assessore – è stato un atto tecnico necessario per formalizzare il percorso fatto dalle giunte precedenti. L’ipotesi di un ritorno nella sede storica di via Saragozza nasce dal fatto che la ristrutturazione avrebbe un costo minore rispetto alla costruzione di un nuovo edificio con l’ulteriore vantaggio di essere pronta più rapidamente. Inoltre è difficile immaginare ipotesi di vendita o di destinazione a usi diversi di un edificio storico come quello che potrebbe invece diventare un esempio di riqualificazione del patrimonio pubblico. In entrambi i casi – ha aggiunto Giacobazzi – è prevista una dotazione di 40 aule e degli spazi necessari per le diverse discipline, che per quanto riguarda la sede storica sarebbero in parte ricavati nel complesso di San Paolo”.

Aprendo il dibattito per il Pd, Grazia Baracchi ha sottolineato “l’importanza di avere scuole in centro storico” apprezzando la scelta della Giunta di “parlare direttamente con il Consiglio di istituto perché è giusto confrontarsi con chi ogni giorno vive in questi edifici. L’importante è arrivare a una decisione e dare tempi certi su quale sarà la sede”. Vincenzo Walter Stella ha evidenziato come il trasferimento provvisorio del liceo alle Marconi abbia generato una ricaduta positiva sul quartiere chiedendo quindi di “progettare un riutilizzo immediato delle Marconi che si trovano in una zona a rischio di degrado se abbandonata di nuovo”. Per Fabio Poggi “una sistemazione definitiva del Sigonio è necessaria sotto tutti i punti di vista, compresa la necessità di riqualificare gli edifici pubblici in centro storico e quella di mantenerlo vivo. É fondamentale – ha sottolineato il consigliere – che condivisione con i soggetti interessati non sia solo sulla soluzione finale ma anche sulle motivazioni per non correre il rischio che motivazioni diverse possano dare adito a un contraddittorio futuro”.

Per il M5s Elisabetta Scarrozzi ha concordato sul fatto che una sede scolastica in renderebbe vivo il centro storico chiedendo poi “tempi certi per una soluzione che sia condivisa. Fondamentale sono anche la sicurezza degli edifici ed evitare il cambio di destinazione d’uso di terreni dove sorgono edifici scolastici”.

Nella replica Adriana Querzè ha ribadito che la necessità di “ragionare su una soluzione definitiva, qualunque essa sia. Per chiedere un parere agli interessati serve un progetto non è sufficiente parlare di un allargamento sul San Paolo che peraltro, nelle intenzioni originali non doveva ospitare solo istituti scolastici ma funzioni diverse che potessero far vivere la zona anche dopo la metà del pomeriggio, quando le scuole chiudono”.