illuminazione_okRealizzare un risparmio economico a parità di ore di accensione dell’illuminazione pubblica; migliorare la performance ambientale, riducendo le emissioni, e la qualità del servizio ai cittadini; utilizzare sulla rete modenese le più recenti tecnologie dell’illuminazione. Sono questi gli obiettivi principali del piano di illuminazione pubblica “MoPensaLed” 2015-2023, presentato nel Consiglio comunale di giovedì 18 dicembre dall’assessore all’Ambiente Giulio Guerzoni e approvato con il voto favorevole di Pd, Sel e M5s. Contrario il gruppo di FI, astenuto Ncd.

“Questo piano – ha spiegato l’assessore Guerzoni – è una delle scelte strategiche dell’amministrazione. L’illuminazione pubblica è un servizio che ha implicazioni importanti sia sotto l’aspetto ambientale, e da qui l’obiettivo di ridurre le emissioni utilizzando le tecnologie più moderne a disposizione, che sotto quello economico. Per questo abbiamo attivato un contratto di servizio con Hera che comporta un risparmio economico per il Comune, innescando pratiche virtuose sul medio periodo, senza diminuire le ore di accensione dei lampioni”.

Il nuovo contratto di servizio stipulato con Hera, nella cornice di un affidamento di trent’anni del servizio di illuminazione pubblica deciso dal Comune di Modena nel 1997, copre un periodo di nove anni, dal 2015 al 2023. La spesa complessiva prevista per il 2015 è di 6 milioni 400 mila euro, con un risparmio di 200 mila euro rispetto al 2014. Il nome del piano “MoPensaLed” deriva dall’impegno chiesto al gestore, Hera, di realizzare interventi di efficientamento energetico e di qualità soprattutto attraverso la sostituzione di più del 40 per cento di corpi illuminanti, non meno di 13.200 punti luce nell’arco dei nove anni di durata del contratto per un investimento complessivo a carico di Hera di oltre cinque milioni di euro, con tecnologia Led. Su questo tema, durante la seduta consiliare, il gruppo Pd ha presentato un ordine del giorno, illustrato da Grazia Baracchi, che chiede di concordare anno per anno con Hera le zone sulle quali intervenire privilegiando quelle in cui l’illuminazione rientra in progetti specifici di viabilità, sicurezza e decoro, e informando contestualmente i cittadini su previsioni e realizzazioni. L’ordine del giorno è stato approvato con il voto favorevole Pd, Sel e M5s. Contrario il gruppo di FI, astenuto Ncd.

I pali dell’illuminazione pubblica a Modena sono 31.537 (dato fine 2013), di questi 29.815 appartengono a Hera, 1.722 al Comune. Il nuovo contratto di servizio migliora le condizioni di quello precedente, 2008-2012, oggi in regime di prorogatio, con un costo medio previsto a palo che scende attorno ai 161 euro.

GLI INTERVENTI IN CONSIGLIO COMUNALE

Il dibattito in Aula prima dell’approvazione del piano di illuminazione pubblica

L’approvazione della delibera sul piano di illuminazione pubblica “MoPensaLed” 2015-2023 (a favore Pd, Sel e M5s, contro FI, astenuto Ncd), nella seduta del Consiglio comunale di giovedì 18 dicembre, è stata preceduta dall’intervento di alcuni consiglieri.

Mario Bussetti del M5s ha parlato di “delibera completa e priva di reali criticità, ma che risente fortemente della scelta del passato di cedere la rete a Hera. Se fossimo ancora proprietari avremmo potuto procedere diversamente, ad esempio con un bando. La delibera è paradigmatica su due aspetti – ha proseguito – occorre uno sguardo lungo quando si prendono decisioni come quella di esternalizzare un servizi strategico e il Comune non ha particolari posizioni di forza e di controllo su Hera”.

Chiara Susanna Pacchioni del Pd ha evidenziato come “in periodi di risorse calanti la riduzione di consumi sia necessaria per esigenze di bilancio, ma anche doverosa perché può contribuire a una più equa collocazione delle risorse e rappresenta un adeguamento normativo sulla diminuzione dell’inquinamento luminoso. Date le condizioni di partenza – ha concluso – questo contratto ci appare tra i migliori possibili, sia per lo sconto economico rispetto al costo prospettato sia per i notevoli investimenti ottenuti, e dimostra che si può risparmiare senza pregiudicare la sicurezza”.

Per Adolfo Morandi di FI “non si tratta di una operazione migliorativa, 12 milioni di euro sono una cifra importante, che andrebbe spiegata meglio, e non mi sembra ci sia stata una vera e propria trattativa sull’importo. Come sono stati determinati questi prezzi?”, ha chiesto. “Si tratta di un accordo privatistico che interviene tra il Comune e Hera, che gestisce i suoi territori e i suoi utili come meglio crede, non certo a vantaggio della comunità modenese”.