SILGiovaniSi conclude lunedì 22 dicembre il percorso, promosso dall’Unione dei Comuni del Distretto Ceramico e dalla Cooperativa Gulliver, dedicato ai Neet, curato dagli educatori professionali del Servizio Inserimento Lavorativo. NEET è l’acronimo di Not in Education, Employment or Training e si usa per indicare, in particolare, i giovani tra i 15 e i 29 anni che non studiano, non hanno un lavoro e non sono inseriti in alcun percorso formativo. L’Unione dei Comuni del Distretto Ceramico, attraverso la regia degli operatori Gulliver del Servizio Inserimenti Lavorativi, ha messo in campo un progetto per cercare di dare una risposta ad un fenomeno tanto dilagante, quanto faticoso da rintracciare e quantificare.

Il progetto si è avviato con l’intercettazione dei NEET nei luoghi del territorio dove si attuano politiche sociali e giovanili, costituendo un gruppo di ragazzi e ragazze, con i quali si è intrapreso un percorso di orientamento ed accompagnamento per riattivare sul piano motivazionale i loro progetti di vita e i loro sogni.

Sul piano pratico sono stati strutturati diversi momenti d’incontro formativi: dalla compilazione del curriculum vitae e la stesura della lettera di presentazione, alla simulazione di un colloquio di lavoro.

Il progetto ha avuto un notevole riscontro sui ragazzi dal punto di vista motivazionale.

I 18 ragazzi coinvolti tra i 17 e i 22 anni di età, di cui 8 uomini e 10 donne, hanno partecipato attivamente ai 9 incontri programmati. Insieme agli educatori professionali di Gulliver hanno conosciuto gli enti del territorio che si occupano di politiche attive del lavoro e della formazione, ascoltato le testimonianze di giovani che hanno sviluppato le loro idee in realtà imprenditoriali, analizzato le future opportunità occupazionali del mercato del lavoro, misurato le loro personali risorse e competenze esistenti ed acquisite.

In 15 hanno aderito, attraverso il portale della Regione, al progetto nazionale “Garanzia Giovani”, il piano europeo per la lotta alla disoccupazione giovanile, e fissato l’appuntamento per il patto di attivazione con il Centro per l’Impiego di Sassuolo. 16 partecipanti hanno avuto incontri con l’ente formatore Cerform per un orientamento individuale e mirato sui corsi di formazione. Sono 2 i ragazzi seriamente intenzionati a riprendere i percorsi scolastici abbandonati e altrettanti quelli che stanno valutando la possibilità di iscriversi ad un percorso universitario. Durante il percorso 3 dei 18 giovani iscritti hanno trovato un posto di lavoro.

L’esito positivo di questo percorso, mette in evidenza la necessità di sostenere la ricerca formativa e lavorativa attraverso una nuova dinamica progettuale. La sinergia tra le diverse realtà del territorio può dare maggiori risposte e possibilità a questi ragazzi, che al di là di ogni etichetta, rimangono il capitale più prezioso che la nostra società ha a disposizione.

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Dal 2008 ad oggi il numero dei NEET in Italia è aumentato e oggi è stimato in circa due milioni. Le spiegazioni del fenomeno NEET sono di vario tipo. Dal punto di vista sociologico, l’indice NEET viene utilizzato come termometro del benessere o del malessere di un Paese o di una Regione. Il suo aumento starebbe ad indicare il fallimento delle politiche che si dovrebbero occupare di favorire la nascita di imprese, aumentare i posti di lavoro e operare nell’ambito delle cosiddette politiche attive del lavoro. Dal punto di vista psicologico, invece, si è notato che precursori del fenomeno NEET sono la dispersione scolastica (i cosiddetti drop-out), un percorso scolastico accidentato e/o fallimentare, anche se portato a termine, e la perdita del lavoro da parte di uno o di entrambi i genitori (secondo un processo di interiorizzazione del malessere familiare che scoraggerebbe ulteriormente i giovani ad impegnarsi per inserirsi nel mercato del lavoro). Infine, anche la comunicazione veicolata dai mass-media, con l’insistenza sul numero di posti di lavoro persi ogni giorno, ogni mese, ogni anno, e riportando, non di rado, il suicidio di imprenditori come conseguenza della crisi economica, incide sullo scoraggiamento dei giovani, specialmente di quelli che, a causa di percorsi scolastici non conclusi o accidentati, sono di fatto portatori di poche abilità, poche competenze e caratteristiche personali non del tutto desiderabili e appetibili da parte del mondo del lavoro.