carabinieri_80Questa mattina, i Carabinieri hanno eseguito, in diverse province italiane (Chieti, Pescara, L’Aquila, Teramo, Padova, Milano, Como, Varese, Lodi, Pavia, Roma, Rieti, Ferrara, La Spezia, Gorizia, Ascoli Piceno, Napoli, Sassari, Modena, Napoli, Udine e Torino), 11 ordinanze di custodia cautelare in carcere e 3 agli arresti domiciliari, emesse dal GIP del Tribunale di L’Aquila su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di altrettanti indagati per associazione con finalità di terrorismo o di eversione dell’ordine democratico e associazione finalizzata all’incitamento alla discriminazione o alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi. Contestualmente sono state eseguite delle perquisizioni a carico di altri 31 indagati a piede libero per i medesimi reati.

I provvedimenti scaturiscono da un’attività investigativa avviata, nel 2013, dal R.O.S. nei confronti di un’associazione clandestina denominata “Avanguardia Ordinovista” che, richiamandosi agli ideali del disciolto movimento politico neofascista “Ordine Nuovo” e ponendosi in continuità con l’eversione nera degli anni ’70, progettava azioni violente nei confronti di obiettivi istituzionali, al fine di sovvertire l’ordine democratico dello Stato.

In particolare, le indagini documentavano come il gruppo, guidato da S.M. un 48enne di Montesilvano (PE), avesse:  elaborato un piano volto a minare la stabilità sociale attraverso il compimento di atti violenti nei confronti di obiettivi istituzionali quali Prefetture, Questure e Uffici di Equitalia e previsto, in un secondo momento, di partecipare alle elezioni politiche con un proprio partito; avviato la ricerca di armi per la realizzazione degli scopi eversivi, recuperandone alcune sotterrate dopo l’ultima guerra mondiale, acquistandone altre in Slovenia tramite contatti locali o approvvigionandosi con una rapina, già pianificata, di armi detenute da un collezionista; utilizzato il web, ed in particolare il social network Facebook, come strumento di propaganda eversiva, incitamento all’odio razziale e proselitismo. A tal riguardo S.M. aveva realizzato un doppio livello di comunicazione: uno attraverso un profilo pubblico, dove lanciava messaggi volti ad alimentare tensioni sociali e a suscitare sentimenti di odio razziale, in particolare nei confronti delle persone di colore; un altro attraverso un profilo privato, limitato ad un circuito ristretto di sodali, dove discuteva le progettualità eversive del gruppo; progettato la costituzione della “Scuola Politica Triskele”, legata alla creazione del “Centro Studi Progetto Olimpo”, attraverso cui promuovere ed organizzare  incontri politico-culturali in varie località italiane, nonché i c.d. “campi hobbit”, all’interno dei quali diffondere e sviluppare l’ideologia e le progettualità eversive del gruppo; intrattenuto contatti con altri gruppi attestati su posizioni di estrema destra con cui  unirsi nel processo di destabilizzazione e lotta politica, quali i “Nazionalisti Friulani”, il “Movimento Uomo Nuovo” e la “Confederatio”.

L’attività di indagine ha inoltre accertato come la struttura clandestina riproponesse i parametri tipici delle organizzazioni eversive di destra, caratterizzate da una struttura verticistica, dalla presenza di chiari riferimenti ideologici, dalla costante verifica della affidabilità dei soggetti operativi e dei simpatizzanti; il ruolo di riferimento svolto da S.M. quale guida del sodalizio eversivo e punto di riferimento per le attività di proselitismo, reperimento armi e ricerca di fondi per l’organizzazione; il ruolo di indirizzo ideologico dell’ex ordinovista R.S. (già appartenente al disciolto movimento politico “Ordine Nuovo”, prolifico scrittore e artista), estensore di una nuova Costituzione della Repubblica, basata su un ordine costituzionale di ispirazione marcatamente fascista; il progetto, sfumato, di assassinare il noto ordinovista (attualmente latitante in quanto accusato di associazione sovversiva), ritenuto “infame” poiché asseritamente legato ai servizi segreti.