polizia-municipaleE’ stata una segnalazione dei vicini di casa, insospettiti per gli strani movimenti di un giovane straniero di bella presenza e con orari particolari, in cui andava e veniva alla guida di una berlina nera, a dare il via all’indagine della Polizia municipale di Modena che, in pochi giorni, ha portato all’arresto di un tunisino di 24 anni, H.M. le sue iniziali, residente a Reggio ma domiciliato in città, trovato in possesso di tre etti di eroina, sequestrati insieme al denaro (280 euro) frutto probabilmente dell’attività illecita di spaccio. Nel processo per direttissima è stata confermata oggi, lunedì 22 dicembre, la misura cautela degli arresti domiciliari.

Protagonisti del blitz antidroga gli agenti in borghese del Nucleo problematiche del territorio che sono intervenuti nella zona compresa tra via Araldi e via Campi, da dove erano partite le prime segnalazioni incrociate anche con analoghe indicazioni di clienti dell’Esselunga di via Morane.

Il giovane è stato individuato e seguito dagli agenti proprio nei pressi del parco della Resistenza, non distante dal parcheggio dell’Esselunga. Una breve attività d’indagine, fatta di appostamenti e pedinamenti, è stata sufficiente per risalire all’abitazione dove lo spacciatore abitava e da dove gestiva un suo piccolo mercato della droga, raggiungendo i clienti direttamente con la sua autovettura.

L’arresto è avvenuto nel pomeriggio di sabato 20 dicembre quando gli agenti, appostati nei pressi della sua abitazione, lo hanno sorpreso mentre apriva il sottosella di uno scooter sul retro di casa estraendo un pacchetto e altri oggetti: tre etti di eroina, sufficiente per preparare 400 dosi, e alcuni involucri di plastica dura utilizzati per conservare le dosi già pronte.

“L’attività della Polizia municipale – sottolineano gli investigatori – ha permesso di sequestrare un’ingente quantità di droga destinata alla piazza modenese e di trarre in arresto uno spacciatore molto attivo, diverso dal solito stereotipo del clandestino che spaccia nei parchi in sella a una bici. Il tunisino H.M. è, infatti, risultato regolare sul territorio italiano, e oltre ad avere una residenza e la disponibilità di un auto, conduceva presumibilmente una vita all’apparenza normale. Ma la fonte del suo sostentamento era lo spaccio di eroina. Con la conferma della misura cautelare, inoltre, è importante evidenziare che, in attesa che il procedimento penale abbia il suo corso, lo spacciatore non viene rilasciato il giorno dopo l’arresto”.