“L’inizio del 2015 rischia di partire ad handicap per imprese e cittadini di Finale Emilia. Non esattamente un buon auspicio per un territorio già colpito con estrema durezza negli ultimi tempi. L’esaurimento della discarica e i paventati aumenti da 80 euro a tonnellata fino a 130 euro a tonnellata per conferire i rifiuti all’inceneritore di Modena, rischiano di pesare sulle tasche già esangui delle imprese e dei cittadini finalesi. Onestamente la preoccupazione, legittima e concreta, è che il braccio di ferro tra Comune e Geovest finisca per avere effetti pesantissimi sulla tassa”. Lapam Confartigianato di Finale Emilia interviene sulla Tari e sulle possibili conseguenze della querelle tra Comune e multiutility: “Vogliamo essere molto chiari – sottolinea Lapam – il tentativo di trasferire sui comuni il mancato introito ci pare non corretto e la morosità rischia di diventare un boomerang per tutti. In altre parole le morosità pregresse devono essere trattate come rischio  a carico del gestore e non dei cittadini e delle imprese puntuali nel pagamento della tassa. Già il passaggio da tariffa a tassa, per le imprese, comporta aumenti dovuti al mancato recupero dell’Iva, se poi la morosità dovesse essere recuperata sulla tariffa degli anni precedenti il caos diventerebbe totale e la mazzata sulle imprese insostenibile. Geovest – conclude Lapam – non può recuperare sugli anni pregressi in questo modo alle spalle di chi non ha responsabilità, e non si possono nemmeno scaricare sui comuni (e a cascata sui contribuenti e in particolare sulle imprese) questi costi. Tra l’altro – precisa infine l’associazione imprenditoriale – questo tema non riguarda soltanto il Comune di Finale Emilia (sono in condizioni simili, ad esempio, Nonantola e Ravarino). Si tratta di ragionare e di prendere decisioni che non prevedano ulteriori aggravi di costi”.