c-c-cNella mattinata del 2 gennai0 scorso, personale della  Polizia Ferroviaria  in servizio presso il Settore Operativo di Bologna Centrale,  nel corso di un intervento effettuato all’arrivo del treno Eurostar 9525, ha rintracciato un cittadino rumeno sprovvisto di titolo di viaggio e documenti di identificazione il quale, a conferma delle generalità declinate verbalmente, ha esibito agli Agenti la copia di una denuncia in stato di libertà a suo carico, nella quale risultava indagato per violenza sessuale e rapina aggravata commessa il 27  dicembre 2014  nella  stazione ferroviaria di Ferrara, in danno di una cittadina italiana.

Gli Agenti, dopo aver identificato il rumeno per C.C. C., 31enne nato in Romania, in Italia  senza  fissa dimora, hanno riscontrato che le modalità con le quali il rumeno aveva “agganciato” la  ragazza violentata a Ferrara,  erano molto simili a quelle poste in essere nel corso di  un’altra violenza  sessuale,  perpetrata  l ’11  dicembre 2014 nella stazione centrale di Bologna, in danno di una giovane cittadina russa.

Gli operatori, dopo aver ricontrollato le immagini estrapolate la sera dell’11 dicembre dall’impianto di videosorveglianza della stazione, hanno constatato la compatibilità tra la conformazione fisica dell’uomo e quella del soggetto ritenuto autore della violenza commessa quella sera, nonché la forte corrispondenza tra i tratti somatici del rumeno con la descrizione fornita, in sede di denuncia, dalla parte lesa.

Gli Agenti del Nucleo di Polizia Giudiziaria della Polizia Ferroviaria di Bologna, in accordo con il Magistrato di turno ed in sinergia con i colleghi della locale Squadra Mobile di Bologna, hanno deciso di far effettuare alla parte lesa una individuazione personale del 31enne.

La bontà dell’intuizione investigativa e la pervicace ostinazione degli Agenti operanti hanno dato i loro frutti: nella serata del 2 gennaio la vittima ha riconosciuto il violentatore nel corso dell’individuazione personale.

Il 5 gennaio, il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Bologna, dott. Panza, su richiesta del Pubblico Ministero della locale Procura della Repubblica dott. Santangelo, ha convalidato il fermo di Polizia Giudiziaria cui era stato sottoposto C.C.C., applicando la misura della custodia cautelare in carcere.