Alla trasmissione “Boss in incognito” abbiamo conosciuto il lato umano e apprezzato la voglia di confrontarsi coi propri dipendentI da parte del presidente Chiara Nasi, Anna nella fiction televisiva. Abbiamo visto che la vita reale delle lavoratrici e dei lavoratori della ristorazione riserva  più di una sorpresa a chi sta lontano dall’esperienza quotidiana di chi lotta ogni giorno per la sopravvivenza . Impegni veri di famiglia e di lavoro, difficoltà a quadrare il bilancio familiare, sostegno ai parenti ammalati.

Allora resta ancora meno comprensibile sapere che nelle due aree dove Cir Food realizza i maggiori profitti, invece di allargare i diritti e le tutele dei dipendenti alle aree limitrofe e successivamente a tutto il mondo della ristorazione collettiva cooperativa, ci si comporta con arroganza non solo bloccando il contratto integrativo aziendale, ma di fatto disdettandolo. Oggi un gruppo forte di 11000 dipendenti chiede di essere riconosciuto anche a livello collettivo. Si può ragionare come è sempre è stato fatto con senso di responsabilità di differenti modalità e tempistiche di acquisizione di nuovi diritti; non si può scaricare i costi del malgoverno della Cosa pubblica sul lavoro dipendente, fatto da persone in gran parte a tempo parziale con contratti anche inferiori alle 20 ore settimanali imponendo la perdita di fette importanti di retribuzione come le indennità casa lavoro, i permessi, le prospettive di riconoscimento delle proprie mansioni e di carriera. Si possono riscrivere e aggiornare norme che possono avere perso rilevanza e valore, estendere il mondo dei benefit erogati non come regalia , ma come traguardo di più avanzati equilibri sociali; ma il sindacato non può accettare contratti fatti sotto dettatura dell’impresa in cui rimane pochissimo da prendere e tanto da dare. E come si farà unitariamente a Reggio con tutte le sigle sindacali, la Uiltucs di Modena per coerenza e obiettività intende dare l’avvio ad una stagione di mobilitazione e di lotta contro l’idea di una finta cooperazione che disdetta i contratti invece di allargarli. Non pretendiamo di sostituirci all’ amministratore delegato né di rimpiazzare la dura manager Chiara con la dolce e sensibile Anna. Qua non si tratta di gratificare solo le 5 persone meritevoli, ma di riconoscere all’ intera area di dipendenti i propri diritti contrattuali. Sappiamo che esistono i ritardi nei pagamenti della pubblica amministrazione e la concorrenza di imprese poco trasparenti. Per questo chiediamo al governo di fare quello che occorre per salvaguardare la buona e sana occupazione e non ci rassegniamo come sta facendo Cir Food all’idea che riducendo salari e diritti si salvino le imprese. Auspichiamo di avere il consenso dei lavoratori e nel più breve tempo possibile di tutte le organizzazioni sindacali che non possono avere due pesi e due misure nel giudicare e gestire una vertenza così complessa a causa della rigidità della controparte.

(UILTuCS UIL, Lorenzo Tollari)