4Motti-2014-okLibertà di espressione in internet e lotta alla criminalità informatica: questo il tema dell’evento organizzato dall’onorevole Tiziano Motti (http://www.tizianomotti.com/), eurodeputato della settima legislatura e presidente di Europa dei Diritti, e che ha ospitato oltre 150 cittadini e operatori della comunicazione e ha visto tra gli ospiti il noto hacker ed esperto di tecnologie non convenzionali Fabio Ghioni, già consulente del politico emiliano nella realizzazione di una proposta alla Commissione europea per un sistema di tutela dei cittadini dalle intrusioni informatiche nei sistemi di comunicazione.

La conferenza ha permesso all’On. Motti di ribadire l’impegno personale con cui, nell’ambito della sua attività politica, sta portando avanti iniziative volte a tutelare da una parte la privacy di chi utilizza la rete per lavoro o diletto, dall’altra la tutela dei minori da chi utilizza internet per adescare le proprie vittime. Ci riferiamo ai pedofili, che come afferma Motti hanno oggi particolare dimestichezza con la tecnologia e possono usufruire di una potenziale “intracciabilità”, che si traduce in una sostanziale impunibilità, a causa delle maglie larghe della Direttiva europea sull’archiviazione dei dati di traffico, che interviene nel registrare e trattenere per un certo tempo i dati di traffico, appunto, delle comunicazioni effettuate via mail ma non, per esempio, di quelle effettuate tramite chat on line o tramite i social forum. Come ha ribadito l’eurodeputato, con schermate integrate da filmati, non si sta parlando della possibile archiviazione di contenuti, che è un’altra questione, ma di permettere alle forze dell’ordine di poter risalire, su indicazione di un magistrato ed esclusivamente nell’ambito di specifiche indagini relative a determinati reati, al computer tramite cui in una determinata ora sono stati pubblicati contenuti, quali immagini o messaggi, in un social forum. Ciò potrebbe avvenire, esattamente come accade con i dati delle email che riceviamo e spediamo, indipendentemente dal loro contenuto, se la Direttiva europea in vigore trasferisse l’obbligo di archiviazione di tali dati agli operatori internet che gestiscono chat e social forum (meglio definiti “contents provider”). Questo è anche il senso della Risoluzione ufficiale del Parlamento europeo che ha recepito la proposta di Tiziano Motti già nel 2010.

Con l’ausilio dell’esperto di informatica, Ghioni, l’onorevole reggiano ha anche effettuato un interessante percorso che ha rivelato alcuni “bug” legislativi europei e molte curiosità che hanno appassionato la sala.