bicicletta-cittaIncentivare forme di mobilità alternative all’auto, non solo in bicicletta, ma anche a piedi e con i mezzi pubblici, ricucendo il più possibile la rete cicloviaria dove sono presenti interruzioni, migliorandone le condizioni e rendendo più riconoscibili i percorsi, integrandola con nuove Zone 30 e individuando nuovi collegamenti ciclopedonali, in particolare con le frazioni, da realizzare in futuro. Il tutto ponendo massima attenzione alle aree più interessate da incidenti che hanno visto il coinvolgimento di ciclisti.

È ciò che prevede il Piano della Mobilità ciclabile del Comune di Modena illustrato nella seduta di oggi, giovedì 15 gennaio, del Consiglio comunale dal sindaco Gian Carlo Muzzarelli e dall’assessore alla Mobilità Gabriele Giacobazzi.

“L’obiettivo – ha affermato il sindaco – è quello di ridurre la quota di spostamenti con l’automobile privata e si può raggiungere solo con la collaborazione dei cittadini cui vanno dati gli strumenti necessari. Crediamo fortemente nella sfida della città compatta con una visione chiara, quella di città a misura di cittadino. Compito di una Amministrazione è garantire la massima sicurezza a chi sceglie forme di mobilità dolce – ha proseguito – sicurezza degli attraversamenti delle piste ciclopedonali e delle strade a utilizzo promiscuo”.

L’assessore Giacobazzi, presentando il Piano, ha ricordato che “i prossimi interventi per la realizzazione di ciclabili in città sono quelli di via Giardini e via Emilia est, ma sono già stati progettati ulteriori tratti ciclabili su cui si procederà al confronto al Tavolo della mobilità. Sono infine allo studio alcuni tratti di collegamento ciclopedonale con le frazioni”.

Complessivamente sono 213 i chilometri di rete ciclabile esistente a Modena, di cui un 41,6 per cento di ciclopedonale promiscuo, un 18,6 per cento di percorso natura, un 17,6 per cento contiguo al pedonale, un 13,2 per cento ciclabile e un 6,5 per cento a parco. Il 77,8 per cento della rete ciclabile è in sede propria separata dall’asse stradale e i punti di intersezione con l’asse stradale sono in totale 755. Le ciclovie principali sono otto: Modena-Bastiglia, via Divisione Acqui-viale Indipendenza, via Emilia est, Medaglie d’Oro-Vignola, Buon Pastore-Rosselli, Giardini-Baggiovara, Modena ovest-Tre Olmi, Monte Kosica-Villanova.

Dall’analisi dell’incidentalità risulta che dove sono stati presi provvedimenti come la riduzione della velocità a 30 all’ora o sono stati posizionati dissuasori di velocità si è ridotto il numero di incidenti totali e che hanno visto coinvolti ciclisti. Ne è un esempio il centro storico dove nel triennio 2008-2010 gli incidenti totali sono stati 107, di cui 52 con ciclisti, e nel triennio 2011-2013, dopo l’introduzione della Zona 30, sono scesi a 70, di cui 32 che hanno coinvolto ciclisti.

ALTRE SEI AREE DESTINATE A ZONA 30

Il Piano delle zone a limite di 30 allora rientra nel Piano della mobilità ciclabile. Oggi riguardano il 9 per cento delle strade, con quelle in progetto passeranno all’11,7

Zona Sacca, Barchetta/Parini, Cittadella, Torrenova, Zamenhof/La Spezia e Cannizzaro. Sono le aree dove è prevista la realizzazione di nuove Zone 30, cioè di aree in cui la circolazione veicolare, una volta attivato il provvedimento, potrà raggiungere una velocità massima di 30 chilometri orari.

Anche il Piano delle Zone 30 rientra nel Piano della mobilità ciclabile del Comune di Modena e prevede la mappatura delle strade in cui si può transitare a un massimo di 30 chilometri all’ora, dei dissuasori di velocità, come dossi, bolle o intersezioni rialzate, e dei restringimenti e modifiche della carreggiata, il riordino della segnaletica e il progetto di ampliamento delle stesse aree a velocità limitata.

“Nel prossimo incontro del Tavolo della mobilità ciclabile – ha affermato l’assessore alla Mobilità del Comune Gabriele Giacobazzi – in programma la prossima settimana, verrà individuata l’area che per prima verrà trasformata in Zona 30 tra quelle progettate. Attualmente – ha proseguito – le strade con limite di circolazione a 30 all’ora rappresentano il 15 per cento delle strade urbane e con gli interventi in progetto su varie aree si arriverà a un 19,6 per cento”.

Il Quartiere oggi più interessato dal provvedimento è ovviamente il centro storico, con un 38,3 per cento di strade in Zona 30, seguito dal Quartiere 3 Buon Pastore, Sant’Agnese, San Damaso con un 10,7 per cento di strade con limite di 30 chilometri all’ora. Nel Quartiere 2 Crocetta, San Lazzaro, Modena est, tali aree coprono il 6,2 per cento delle strade, mentre nel Quartiere 4 San Faustino, Madonnina, Quattro Ville, il 4,3 per cento. I dissuasori di velocità – dossi in asfalto e in gomma, piattaforme rialzate presso intersezioni o attraversamenti e bolle – sono in totale 426, con maggiore concentrazione nei Quartieri 3 (172) e 4 (137), seguiti dal Quartiere 2 (108). Nel Quartiere 1 sono invece presento soli 9 dissuasori di velocità.

GLI INTERVENTI PROGETTATI E ALLO STUDIO

Si parte con via Giardini e via Emilia, ma altri sono previsti nell’area Nord. Diversi tratti dei collegamenti con le frazioni sono oggetto di approfondimento

Il prossimo intervento in via Giardini, tra quelli previsti nel Piano della Mobilità ciclabile del Comune di Modena, riguarderà il tratto tra piazzale Risorgimento e viale Corassori, consentendo di completare la ciclovia Baggiovara-centro storico. Nell’area è inoltre previsto un progetto di ciclabile su corsia riservata in viale Barozzi. Via Emilia est sarà interessata da diversi interventi, nel tratto tra via Ciro Menotti e San Giovanni Bosco, tra San Giovanni Bosco e via del Pozzo, tra via Araldi e via Martiri delle Foibe e tra via Fusco e via Caduti sul lavoro. Nell’area nord sono infine previsti una serie di manufatti per il superamento della linea ferroviaria, nel sottopasso Razzaboni-Montecuccoli, nel sottopasso della Stazione ferroviaria tra Piazza Dante e Porta nord, sul cavalcavia Mazzoni e nel sottopasso ex Benfra alla Crocetta.

Riguardo ai collegamenti ciclopedonali con le frazioni, sono allo studio alcuni tratti: tra la ciclabile Modena-Bastiglia e strada Albareto (con interventi per un costo previsto di 135 mila euro), tra Lesignana e San Pancrazio (1 milione 60 mila euro), con Cittanova (264 mila euro), tra Marzaglia vecchia e Marzaglia nuova (100 mila euro), tra via D’Avia sud e strada Formigina (750 mila euro), tra il III comprensorio Peep e via Ragazzi del 99 (400 mila euro), tra strada Collegara e strada Curtatona (650 mila euro).