Stadio-BragliaAprire un tavolo di confronto con le società del Modena F.C. e del Carpi F.C. per assicurare alla squadra calcistica della città dei Pio la possibilità di giocare a Modena nel prossimo futuro, se si realizzeranno le condizioni, in un’ottica strategica di area vasta.

Lo ha chiesto il Consiglio comunale di Modena approvando, nella seduta di giovedì 15 gennaio, un ordine del giorno presentato in corso di seduta da FI, M5s, Pd, CambiaModena, e illustrato dal capogruppo di FI Andrea Galli, che ha ritirato una propria mozione sul tema. Si sono espressi a favore FI, Ncd, M5s, Pd, Sel e CambiaModena, astenuto Per me Modena.

Nel rispetto delle “diversità di appartenenza dei tifosi”, il documento mira a valorizzare al massimo le squadre modenesi e lo Stadio Braglia e ad “abbassare i costi di gestione in modo da avere più risorse da investire sul campionato, tenendo in considerazione i rapporti costi/benefici che l’operazione potrà dare”.

Luca Fantoni del M5s ha evidenziato che “il Carpi F.C. al Braglia sarebbe una grande opportunità per Modena, ma va tenuto sempre in considerazione il rapporto costi/benefici, perché una squadra in serie A che gioca in città non comporta solo opportunità dal punto di vista turistico e di visibilità, ma anche costi e impegno. Se il Carpi F.C. dovesse entrare in serie A e dovesse venire a giocare a Modena – ha aggiunto – dal punto di vista logistico ci dovrà essere una organizzazione significativa e dovrà essere coinvolta anche la società Carpi F.C.”.

Marco Forghieri del Pd ha sottolineato: “Forse i tifosi di Carpi penseranno che siamo andati troppo avanti, ma è giusto, al di là delle rivalità campanilistiche, ragionare sul fatto che si tratta di città a poca distanza l’una dall’altra e che non è opportuno aggiungere ulteriori costi legati a impianti sportivi quando i cittadini stanno già sopportando costi sociali di altro tipo. Si può prendere in considerazione l’ipotesi di aggiungere anche il Comune di Carpi in questo tavolo”, ha aggiunto.

Sul tema  è intervenuto anche l’assessore comunale allo Sport Giulio Guerzoni, che ha sottolineato come “l’approccio basato sulla valorizzazione dell’impianto di cui il Comune è proprietario sia il modo giusto di affrontare la questione. Lo Stadio Braglia è patrimonio pubblico e non bisogna ragionarne in termini di tifoseria. Il dispositivo dà un mandato netto che non posso che recepire, ricordo però che la valorizzazione provinciale di un sistema sportivo passa da tutti gli enti locali ma anche dalle società professionistiche”.