Parmigiano-ReggianoPer fronteggiare la difficile situazione del comparto produttivo del Parmigiano Reggiano, segnata dal crollo delle quotazioni e dal calo dei consumi, i produttori dovranno essere capaci di utilizzare al meglio gli strumenti di cui sono in possesso, in primo luogo attraverso il Consorzio di Tutela che ha adottato il piano produttivo, previsto dal cosiddetto “Pacchetto Latte” adottato dall’Unione Europea, al fine di bilanciare l’offerta alla domanda.

Lo ha sostenuto l’Alleanza delle cooperative agroalimentari nel corso di una audizione alla Commissione Agricoltura del Senato svoltasi oggi sulla crisi del Parmigiano Reggiano a cui hanno partecipato le Organizzazioni agricole e cooperative.

“Sosteniamo la scelta del Consorzio – ha sostenuto l’Alleanza delle cooperative – che ha trovato una soluzione per stabilizzare i prezzi verso l’alto proprio attraverso l’applicazione del piano produttivo. A tale strumento andrà poi aggiunto anche un’efficace azione di promozione e tutela di questa grande DOP sia in Italia che in ambito europeo, con l’obiettivo di stimolare anche i consumi nei mercati dove il Parmigiano Reggiano è già presente e soprattutto nei nuovi mercati emergenti”.

La crisi del Parmigiano Reggiano è stata causata sia da una generale stagnazione dei consumi nazionali, aggravati dagli effetti indiretti dell’embargo Russo sui prodotti lattiero – caseari, che da un forte aumento produttivo di latte in tutta Europa, produzione stimolata dall’imminente abolizione del regime delle quote latte che si sta ripercuotendo inevitabilmente a livello nazionale con la riduzione dei prezzi del latte, collegati ad una offerta di latte spot che nel corso del 2014 è passata da 47 a 35 centesimi/litro prezzo destinato ad ulteriori diminuzioni.