agricoltura_2L’orientamento del Governo annunciato nel pomeriggio, va verso la modifica dei parametri applicativi. Via dunque la scellerata classificazione basata sull’altitudine del municipio che avrebbe finito col penalizzare tanti terreni agricoli posizionati in alto, rispetto alla sede del comune a valle, e avanti con la classificazione fornita dall’Istat. In sintesi: saranno esentati dall’imposta tutti i terreni agricoli nei comuni classificati “montani” e solo i terreni di proprietà di coltivatori diretti (CD) e imprenditori agricoli professionali iscritti alla previdenza agricola (IAP) nei comuni “parzialmente montani”.

“Pur adottando la classificazione dell’Istat – è la forte preoccupazione di Confagricoltura Bologna – nei comuni “parzialmente montani” come Castel San Pietro, Valsamoggia, Pianoro, San Lazzaro, Ozzano Emilia e Bologna (vedi tabella allegata) verrebbero per la prima volta tassati gli agricoltori non rientranti nella categoria coltivatori diretti o imprenditori agricoli professionali”.

“Il paradosso inoltre – conclude Confagricoltura Bologna – si accanisce anche sugli ex comuni della Valsamoggia come Savigno che in base alla classificazione Istat sarebbe rientrato di diritto tra i comuni montani ma ora, dopo la fusione, perde questa connotazione”.