Un’anomalia quella che abbiamo registrato l’altra sera nel Consiglio Comunale di Casalgrande, dove il Sindaco Vaccari ha espresso un voto favorevole ad una proposta che boccia in pieno quello che avvenne lo scorso autunno quando anche grazie al suo voto fu approvato un mega compenso di 900 mila euro da destinare come buona uscita al Dot. De Sanctis, Amministratore Delegato IREN.

Un teatrino classico, dove gli attori recitano la parte seguendo un copione che li vede sia vittime che carnefici, in base a quello che la regia decide.

Per questa ragione il confronto interno al Gruppo 5 Stelle di Casalgrande, per decidere come votare il punto 11 dell’ ODG, è stato molto acceso. Si trattava di approvare una Mozione presentata dalla Maggioranza, ossia una serie di condizioni e regole che chiedono più sobrietà, trasparenza e limitazioni ai compensi degli amministratori delle società partecipate.

Hanno prevalso le ragioni che si limitavano a considerare il contenuto del documento, che è decisamente in linea con l’orientamento dei nostri principi volti a correggere, migliorandola, una gestione che finora ha permesso scandalosi sprechi e faraonici compensi.

Tuttavia abbiamo decisamente sottolineato come questa proposta, presentata dalla Maggioranza, sia in netto contrasto rispetto a come si schierò in precedenza il Sindaco Vaccari da loro sostenuto.

Una bocciatura di fatto, che equivale ad una sorta di controversa sfiducia da parte della sua stessa Maggioranza. Avrebbero dovuto a questo punto, in coerenza con la loro proposta, chiederne le dimissioni o presentare un’interrogazione, ottenendo forse così, dal Sindaco, motivazioni più convincenti di quelle che non è stato in grado di dare l’altra sera in Consiglio.

Uno sterile tentativo di giustificarsi. Patetico e ingiurioso nei confronti dei Cittadini, gli interessi dei quali non sono stati difesi da lui e da tutti i suoi colleghi Sindaci del PD, lasciando che si approvasse quell’assurda “porcheria”. Novecentomila euro, finiti direttamente sul conto del dott. De Sanctis, cacciato e premiato nello stesso tempo.

Oltre quella folle cifra bisogna infatti, considerare un premio di 50mia eurouro deciso fuori da ogni logica. Un evidente paradosso che persiste nel nuovo contratto di ADVISORING che avevano già pronto per l’esonerato A.D. Un bel termine Anglosassone molto d’effetto, per far rientrare dalla finestra chi è appena stato accompagnato alla porta, con un accordo che dura un anno ma che di euro ne vale 400mila.

Le casse dalle quali si preleva sono quelle di IREN, ma i soldi sono purtroppo, quelli di Pantalone.

Per questo riteniamo che il Sindaco Vaccari dovrebbe chiedere scusa ai Cittadini, riconoscendo la responsabilità piena di quel voto che ha tradito il suo mandato, schierandosi con i poteri forti che governano IREN, a vantaggio di avidi Manager.

Stucchevole anche la patetica esposizione dei proponenti che mostravano la loro indignazione esprimendo nobili concetti moralistici, per vicende e dinamiche che avvengono all’interno di un’azienda (IREN) che da sempre sostengono. Frutto di accordi spesso poco chiari che i loro predecessori hanno sottoscritto, creando un “Mostro” la cui gestione non ha più il controllo pubblico, assecondando scelte che permettono facile arricchimento ai Dirigenti, in cambio di garanzie per la carriera di ambiziosi Politici.

Il M5S ha inoltre dato voto favorevole al punto 3 per l’approvazione del Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile (PAES) perché ritenuto ben strutturato, e al punto 10 (approvazione della Carta Etica), sulla quale si indicano una serie di civili regole di convivenza che per quanto scontate, sono assolutamente condivisibili.

Abbiamo votato contro ai punti 4-5 dove si insiste con variazioni al vecchio PRG, pratica che noi contestiamo e che da sempre ha rallentato l’attuazione del nuovo PSC, oltre ad aver contribuito ad una devastante cementificazione. 

Astenuti ai punti 6-7-8-9, tutte riguardanti convenzioni tra i Comuni dell’UTS, organo intorno al quale ruota la gestione dei servizi, che consideriamo però, in molti suoi aspetti, poco convincen