UniMiTrasferire sul territorio i risultati della ricerca universitaria. Tutti lo auspicano, ma, soprattutto in Italia, tra il dire e il fare ancora troppo spesso c’è di mezzo una distanza eccessiva. Anche per questa ragione il premio “Innovation Grant”, istituito dall’Università degli Studi di Milano – Bicocca proprio con lo scopo di premiare, a risultati conseguiti, la capacità di far ricadere in modo concreto sul territorio i risultati della ricerca assume un significato ancora più rilevante. Basta questo per comprendere l’enorme soddisfazione dei due ricercatori modenesi Daniela Gandolfi dell’Università di Pavia e Jonathan Mapelli, dell’Università di Modena che martedì scorso hanno ricevuto il prestigioso riconoscimento.

Gandolfi e Mapelli, che peraltro nella vita sono moglie e marito e genitori di una splendida bambina, insieme a Paolo Pozzi dell’Università di Milano la Bicocca sono stati premiati  per il progetto HOLOscope, nato nell’ambito della ricerca sul cervelletto e sulle patologie ad esso correlate. Complessivamente i progetti premiati sono stati cinque.

I progetti vincitori sono stati scelti dal Comitato di Valutazione, presieduto dal rettore Messa e composto da Luigi Nicolais, presidente CNR, Armando De Crinito, direzione generale attività produttive, ricerca e innovazione di Regione Lombardia, Carlo Mango, direttore Area Ricerca Scientifica di Fondazione Cariplo, Pietro Palella, presidente e amministratore delegato di STMicroelectronics e vice presidente di Confindustria Monza Brianza, Lucio Pinto, direttore della Fondazione Silvio Tronchetti Provera per la ricerca.

Il Comitato ha analizzato le 26 proposte ricevute e ha assegnato i premi sulla base dell’utilizzo del progetto da parte di soggetti terzi, del rigore metodologico, dell’impatto del trasferimento nazionale e internazionale, delle tutele giuridiche (brevetti, marchi, opere dell’ingegno, software, ecc.), delle forme e modalità di commercializzazione (intese come cessione della proprietà intellettuale), della salvaguardia e incremento occupazionale, della coesione sociale e territoriale.

 

IL PROGETTO/L’INIZIATIVA : HOLOSCOPE

Per migliorare la comprensione delle patologie neurologiche (e.g morbo di Alzheimer, morbo di Parkinson, schizofrrenia, depressione, disordine da stress post traumatico e autismo) è necessario sviluppare strumenti innovativi che consentano di studiare con elevata risoluzione spaziale e temporale l’attività dei circuiti neuronali che sottendono alle funzioni cerebrali e la loro alterazione in seguito all’insorgenza di patologie neurologiche. Tali strumenti devono anche essere in grado di misurare quantitativamente l’impatto dei trattamenti farmacologici sulle funzioni cerebrali, al fine di sviluppare terapie sempre più efficaci e mirate.

HOLOscope nasce nell’ambito della ricerca sul cervelletto e sulle patologie ad esso correlate. HOLOscope è uno strumento ottico che permette di seguire simultaneamente e in tempo reale l’attivazione di centinaia di neuroni e che consente di effettuare indagini ad alta risoluzione spaziale e temporale di processi dinamici di interesse biomedico (emodinamica, degenerazione cellulare, apoptosi). Il sistema sfrutta una sorgente laser infrarossa e un modulatore spaziale di luce allo scopo di generare centinaia di fasci laser che possono essere arbitrariamente posizionati sul campione biologico.

HOLOscope nasce dal lavoro di tre ricercatori appartenenti a tre diversi Atenei italiani, Daniela Gandolfi (Università di Pavia), Paolo Pozzi (Università di Milano Bicocca) e Jonathan Mapelli (Università di Modena e Reggio Emilia). Lo sviluppo di HOLOscope è stato finanziato nell’ambito di un progetto europeo coordinato dal Professore Egidio D’Angelo, Ordinario di Fisiologia dell’Università di Pavia e direttore del Brain Connectivity Center (Mondino, Pavia). Il prototipo di HOLOscope è stato costruito presso il Laboratorio di Neurofisiologia del Prof.D’Angelo all’Università di Pavia ed ha portato ad una richiesta di brevetto nazionale ed internazionale che ne tuteli l’innovazione e l’applicabilità in ambito industriale.

I vantaggi di HOLOscope sono notevoli dal punto di vista scientifico, pratico ed economico in quanto si tratta di un prodotto compatto e versatile, adattabile a qualsiasi genere di microscopio convenzionale in fluorescenza. Il sistema è inoltre utilizzabile non solo nel settore delle Neuroscienze ma anche in altri ambiti della ricerca biomedica. Il progetto HOLOscope è stato infatti già finalista nell’ambito del premio APPLICO-OFTALMOLOGIA 2014, premio per il trasferimento tecnologico dalla ricerca all’impresa.

Attualmente HOLOscope è in fase di ingegnerizzazione grazie all’intervento di un’azienda milanese (TIESSELAB) che ha creduto nell’iniziativa e che sta procedendo con la commercializzazione del prodotto.

premiati

CV Gandolfi

Nel 2004 consegue la laurea di primo livello con lode in Fisica presso l’Università di Modena e Reggio Emilia.

Nel 2006 consegue la laurea specialistica con lode in Fisica dei Biosistemi presso l’Università di Parma.

Nel 2010 consegue il dottorato di ricerca in Fisiologia e Neuroscienze presso l’Università di Pavia.

Dal 2010 ad oggi svolge attività di ricerca post-dottorato presso il laboratorio del prof. D’Angelo   dell’Università di Pavia.

La Dott.ssa Gandolfi svolge la sua attività di ricerca nel campo delle Neuroscienze cellulari e molecolari, con specifico interesse per il campo della codifica dei segnali e della comunicazione fra neuroni. Ha progettato e sviluppato HOLOscope.

 

CV Mapelli

Nel 2002 consegue la laurea in Fisica presso l’Università di Milano

Nel 2006 consegue il dottorato di ricerca in Fisiologia e Neuroscienze presso l’Università di Pavia.

Dal 2006 al 2010 svolge attivitàdi ricerca post-dottorato presso il laboratorio del prof. D’Angelo   dell’Università di Pavia

Dal 2011 ad oggi è ricercatore a tempo indeterminato di Fisiologia presso il Dipartimento di Scienze Biomediche, Metaboliche e Neuroscienze dell’Università di Modena and Reggio Emilia. Dal 2012 è membro del consiglio della scuola di Dottorato in Neuroscienze dell’Università di Modena e Reggio Emilia.

Il dottor Mapelli si occupa di Neurofisiologia cellulare con particolare interesse verso lo studio delle dinamiche di attivazione delle reti neuronali e la plasticità sinaptica, sia in condizioni fisiologiche che patologiche. Particolare interesse viene inoltre rivolto allo sviluppo di metodologie di indagine innovative soprattutto nel campo della microscopia avanzata.

Un importante obiettivo nei prossimi anni sarà quello di dotare l’Ateneo modenese di tecnologie di punta nell’ambito della microscopia come HOLOscope e proseguire nella ricerca e sviluppo favorendo il trasferimento tecnologico dall’Università all’industria.