ManghiÈ stato un incontro operativo quello che si è svolto questo pomeriggio in Provincia: alla presenza dei Sindacati, il Presidente Giammaria Manghi ha comunicato gli esiti della prima ricognizione sui fabbisogni occupazionali di Comuni e Unioni della nostra provincia. Sono dati ancora non completi, tuttavia da una prima ricognizione emerge l’esigenza di circa 70 unità, relativo al personale non dirigente, che dalla Provincia potrebbe affluire in uno dei 45 Comuni reggiani. Sul fronte dei prepensionamenti, inoltre, è stato sottoscritto un verbale  in cui i sindacati prendono atto della possibilità di collocare a riposo 33 dipendenti nei prossimi due anni.

Per il presidente Giammaria Manghi: «Sono numeri significativi, se si considera che entro il 31 marzo la Provincia dovrà ridefinire la sua pianta organica alla luce delle nuove funzioni delegate che saranno confermate o meno da parte della Regione e, nel frattempo, le risorse per il personale dovranno scendere del 50 per cento. Una cura dimagrante per il nuovo ente, che è chiamato a una ridefinizione essenziale, ma che continua a svolgere un ruolo fondamentale per la tutela del territorio e per la sicurezza dei cittadini, come è stato ampiamente dimostrato nel corso dell’ultima emergenza del maltempo, che ha visto la Provincia affrontare in prima linea, nonostante la riduzione pesante delle risorse, il grave stato di disagio in cui il territorio provinciale è piombato per giorni. A dimostrazione del fatto che le funzioni di questo ente sono quelle che riguardano in maniera più diretta la vita dei reggiani, e che pertanto vanno salvaguardate».

Il presidente commenta poi positivamente il grado di interlocuzione con i sindacati: «Il dialogo è costante, le comunicazioni non si sono mai interrotte, in nome di un senso di responsabilità che non è mai venuto a mancare da parte nostra e da parte dei rappresentanti dei lavoratori. Continuiamo a dare informazioni sul destino lavorativo dei dipendenti che, alla luce di questi aggiornamenti numerici, mi sembra un po’ meglio delineato rispetto a quanto previsto all’inizio del percorso».

A completare questo quadro, vi sono le novità provenienti dal fronte regionale. Dal tavolo tecnico svoltosi lunedì in Regione, infatti, come interpretazione della circolare Madia sul pubblico impiego, è emerso che i dipendenti delle Province che lavorano nelle funzioni delegate dalle Regioni, torneranno alle Regioni non come personale in esubero, bensì come soprannumerari e potranno essere riposizionati nelle Province sulla base di apposite convenzioni, qualora le funzioni a cui sono legati vengano riconferite alle Province stesse.