L’U.Di.Con Emilia Romagna esprime disappunto nei confronti dell’Inps per il caos creato e mal gestito a seguito dell’introduzione del nuovo ISEE 2015. Spettava infatti all’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale preparare il modello utilizzando le banche dati già esistenti all’Agenzia delle Entrate per facilitare la compilazione del nuovo indicatore.

La realtà, invece, registra ritardi cronici, difficoltà di comunicazione tra sistemi Inps, patronati e Caf, mancanza di informazione agli Enti locali i quali, a loro volta, spesso non hanno provveduto a riformulare i bandi in ottemperanza ai nuovi dettami normativi.

Con la conseguenza che i cittadini sono lasciati allo sbaraglio e sono proprio le famiglie più bisognose quelle maggiormente penalizzate nell’accesso alle prestazioni sociali.

L’U.Di.Con fa un appello alla governance nazionale e alle direzioni territoriali dell’Istituto affinché chiariscano definitivamente tempi e modalità di stesura, nel tentativo di porre un freno al crollo delle richieste di compilazione. E’ inaccettabile che ad ogni rinnovamento corrisponda un aumento esponenziale dei disagi per la popolazione.

Biasimevole anche l’operato del Governo che, preso da una costante volontà di innovare, non valuta con la dovuta attenzione le conseguenze dei propri provvedimenti; ultima prova sono le recenti sentenze del TAR del Lazio che dichiarano illegittimo considerare come “reddito disponibile” le pensioni di invalidità e le indennità di accompagnamento. Ciò comporterà la necessità di rivedere il modello ISEE con ulteriori, inaccettabili difficoltà per i cittadini.

Come sempre, l’U.Di.Con farà quanto è possibile per tutelare i diritti di coloro che, in questo caos informativo, si vedono privati della possibilità di richiedere servizi sociali e di pubblica utilità.