Si è svolto questa mattina a Bologna il presidio regionale indetto da FP CGIL, CISL FP e UILPA a sostegno della mobilitazione nazionale contro i contenuti della bozza di decreto per l’istituzione dell’Agenzia unica per le ispezioni del lavoro che sarebbe dovuto essere discusso oggi in Consiglio dei Ministri.

Durante l’incontro le OO.SS. e i rappresentanti dei lavoratori hanno illustrato al Capo di Gabinetto dott. Sidoti le criticità che presenterebbe l’istituzione dell’Agenzia unica nei termini previsti dalla bozza di decreto.

Ci si troverebbe, infatti, di fronte ad un grave deterioramento dell’azione di controllo svolta dagli ispettori di vigilanza delle tre amministrazioni coinvolte  (INPS, INAIL e Ministero del Lavoro), a una riduzione della presenza sul territorio e a un peggioramento delle condizione retributive, in particolare dei lavoratori di INPS ed INAIL che perderebbero circa il 30% della loro retribuzione, peraltro senza alcun miglioramento neanche per quelli del Ministero del Lavoro.

E’ stata inoltre sottolineata la superficialità con la quale il tema è stato affrontato, tanto da far ritenere che l’obiettivo prioritario della riorganizzazione dei servizi ispettivi dei tre enti non sia quello del miglioramento delle attività ispettive e dei servizi erogati alla collettività, quanto quello di una ipotetica (e tutta da verificare) riduzione dei costi, peraltro tutta da verificare visto che l’esperienza dimostra che la creazione di una nuova amministrazione produce effetti esattamente contrari.

Nulla si dice, inoltre, rispetto alle possibilità, già oggi esistenti, di potenziamento dell’azione di coordinamento delle attività ispettive degli enti interessati.

Al termine della riunione le OO.SS. hanno consegnato un documento che il rappresentante del Prefetto si è impegnato a inoltrare alle superiori autorità.

La bozza del decreto è stata duramente criticata nell’incontro che ieri le Segreterie Nazionali delle OO.SS. hanno avuto con il Ministro Poletti. Il sindacato, nel proclamare lo stato di agitazione ha altresì rivendicato l’esigenza di un riordino serio, contrariamente a quanto emerge dalla bozza di provvedimento che prefigura una destrutturazione irrimediabile del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e il peggioramento dei servizi ispettivi di INPS e INAIL.

La struttura, ipotizzata con un organico di circa 5982 addetti, prevede 19 sedi (una centrale a Roma e 18 sul territorio nazionale) e comporterebbe la chiusura di tutte le sedi Interregionali e Territoriali del Ministero del lavoro. Con la conseguenza, da una parte, della scomparsa sul territorio di luoghi deputati al contrasto dell’illegalità in materia di lavoro e della tutela dei lavoratori in caso di malattia, infortunio, ecc, dall’altra dell’esubero di circa 1800 unità di personale amministrativo da ricollocare, secondo la stessa bozza, “anche in soprannumero” presso gli uffici di INPS, INAIL e Prefetture; situazione che si sovrapporrebbe alla già problematica operazione di trasferimento del personale “in esubero” delle vecchie province a seguito dell’attuazione della legge 56/2014.

A seguito dell’incontro svoltosi ieri a livello nazionale lo stesso Ministro Poletti si è impegnato a rinviare l’esame del decreto, che infatti verrà probabilmente esaminato a fine mese.

Crediamo che questo sia il frutto della mobilitazione che subito si è sviluppata in tutta Italia e auspichiamo  che a questo punto si apra un vero tavolo di confronto con le OO.SS. E’ necessario,infatti, trovare gli spazi per la discussione su cosa sia più utile fare per tutelare e rinforzare il sistema dei controlli nel nostro Paese e a valorizzare   le professionalità di coloro che  tra mille difficoltà, a volte anche in un clima di intimidazione,  cercano di fare applicare le regole esistenti.

Accogliamo con prudenza questo primo risultato ma permane ovviamente lo stato di agitazione del personale coinvolto teso alla difesa della dignità e della qualità del proprio lavoro

(Segreterie FP CGIL FP CISL UILPA Emilia-Romagna)