Le scuole superiori – intese tanto come realizzazione e cura degli edifici, quanto come programmazione scolastica – rappresentano una delle principali competenze esercitate storicamente dalla Provincia. E lo rimarranno anche dopo la Legge di riforma 56/2014 sulle cosiddette nuove Province.

In tale contesto, nell’ambito di un consolidato rapporto di collaborazione, Provincia di Reggio Emilia e Istoreco, hanno di recente completato un lungo e meticoloso lavoro di studio e ricerca finalizzato ad approfondire vari aspetti dell’istruzione secondaria nella nostra provincia nell’arco del mezzo secolo che va dal 1962 al 2012. I risultati di questo lavoro sono confluiti nel volume “Una provincia che fa scuola. Aspetti dell’istruzione secondaria a Reggio Emilia (1962-2012)”. Curato da Mirco Carrattieri, Nadia Castagnetti e Alberto Ferraboschi e pubblicato da Edizioni Diabasis nel dicembre scorso, il volume è stato presentato oggi pomeriggio nella Sala del Consiglio provinciale, alla presenza di tanti dirigenti ed ex dirigenti scolastici, insegnanti, ma anche degli ex assessori provinciali Pezzarossi e Riccò e della consigliera regionale Silvia Prodi.

“Questo volume fornisce uno spaccato della storia del nostro Paese, di cui la Provincia di Reggio Emilia, collaborando costantemente con gli organi di programmazione scolastica, ha scritto pagine importanti, in particolare nel segno della ricerca e della sperimentazione che hanno sempre contraddistinto questa terra”, ha sottolineato il presidente della Provincia di Reggio Emilia Giammaria Manghi (che è titolare di una cattedra di lettera all’istituto Carrara di Guastalla), sottolineando anche il valore “archivistico di questa ricerca, testimoniata dalla collaborazione di Istoreco,  perché è attraverso le  fonti e i documenti che si fa la storia”.

La vicepresidente Ilenia Malavasi (che ha la delega all’Istruzione ed è stata l’ultimo assessore provinciale alla Scuola) ha quindi evidenziato “come i risultati ottenuti in questo mezzo secolo, che ha visto passare gli iscritti alle superiori dai 1.300 studenti del 1951 agli attuali 5.000, siano il frutto di un lavoro collettivo, ben testimoniata dai tanti dirigenti scolastici , rappresentanti di enti di formazione ed ex assessori oggi presenti”.

Dopo che la dirigente dell’Ufficio scolastico regionale Silvia Menabue ha sottolineato “l’ottica non solo celebrativa, ma di restituzione del tanto lavoro svolto con visione corale nel campo dell’istruzione secondaria di questo volume che rappresenta una sorta di  vero e proprio bilancio partecipato”, il presidente di Istoreco Mirco Carrattieri ha parlato di “un’opera che, almeno parzialmente, colma un inspiegabile vuoto della storiografia reggiana nei confronti della scuola, che pure ha rappresentato un elemento così rilevante in questa provincia, a partire dal liceo e dall’istituto tecnico che hanno accompagnato l’Unità d’Italia”. Per Carrettieri, sarebbe importante “come pure è avvenuto a Modena e Bologna, che anche a Reggio dal punto di vista storico si ragionasse su due aspetti fondamentali: come, anche attraverso le scuole, sia nata una classe dirigente e quali sono i collegamenti tra istruzione formativa e modello di sviluppo che ne è scaturito”.

Il volume presentato oggi esamina mezzo secolo di istruzione scolastica superiore nella nostra provincia a partire dal 1962, anno in cui venne istituita in Italia la scuola media unica, obbligatoria e gratuita. Nei successivi 50 anni l’istruzione secondaria è profondamente cambiata, seguendo e per certi versi influenzando, l’evoluzione del Paese. In particolare la Provincia di Reggio Emilia, sulla scia di una lunga e feconda tradizione di educazione e welfare locale, si è fortemente impegnata nell’ambito scolastico, specialmente nell’ordine superiore.

Il volume ripercorre la vicenda storica della scuola secondaria reggiana degli ultimi 50 anni, attraverso le voci di amministratori, dirigenti scolastici, insegnanti e studenti; si esplora il suo rapporto con il modello di sviluppo locale; si offre un caso di studio utile a illuminare il quadro nazionale della scuola italiana del Novecento. Un ricco corredo statistico illustra la trasformazione quantitativa del sistema scolastico reggiana: completano il volume una documentazione fotografica sull’evoluzione dell’edilizia scolastica e un’ampia appendice comprendente la mappa degli archivi scolastici del territorio.