Stefano-BargiIl Pil, quest’anno, forse crescerà su scala nazionale di mezzo punto: merito del basso costo del petrolio, delle iniezioni di liquidità della Bce, del deprezzamento dell’euro; ma non certo delle politiche del governo Renzi e di quelle attuate anche a livello locale dal centro-sinistra. Lo dice il Consigliere regionale della Lega Nord, Stefano Bargi, visti i dati che il Carroccio va ribadendo da tempo: «Il Presidente Bonaccini parla di internazionalizzazione, come chiave di volta per superare la crisi, ma il suo governo, guidato da Matteo Renzi, gioca intanto a fare la guerra alla Russia, applicando sanzioni che stanno distruggendo il nostro export, per quanto concerne i prodotti agro-alimentari, soprattutto.» Le stime, presentate anche alla Camera dei Deputati, parlano di un crollo della bilancia commerciale di 246milioni di euro, tra il gennaio 2014 e quello di quest’anno. Secondo Coldiretti, la flessione sarebbe stimabile in un -37%. «Inoltre, se, come annunciato dal governo russo, dovesse esserci un taglio delle forniture energetiche all’Ucraina – continua Bargi – in risposta alle sanzioni, anche la nostra fragile crescita potrebbe essere messa in dubbio, da un rimbalzo del costo dell’energia.» Da qui un’interrogazione che Stefano Bargi presenterà al Consiglio regionale. «La Regione non può stare a guardare, mentre il suo governo, d’accordo con Bruxelles, sta giocando al Risiko con Mosca, mettendo in ginocchio moltissime aziende del comparto agroalimentare, ma anche nel settore delle ceramiche e della moda, considerate eccellenze nel mondo, già in affanno per la crisi e, da noi, anche per il dopo-sisma e le calamità naturali. Diciamo basta a questa situazione, mandando il governo Renzi a casa: è giunto il momento che a prevalere sia il buon senso e la diplomazia internazionale».

(Gruppo Lega Nord Emilia-Romagna)