La Filcams-Cgil e la Uiltucs-Uil, a seguito delle assemblee dei lavoratori di Lapam Federimpresa e degli Enti ad essa collegati, hanno deciso di dichiarare lo stato di agitazione chiedendo la riapertura della trattativa sul contratto di lavoro applicato dall’Associazione datoriale di categoria ai suoi dipendenti.

Negli scorsi mesi Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs-Uil hanno intrapreso unitariamente un confronto sul contratto di lavoro applicato da Lapam Federimpresa Modena-Reggio Emilia e dagli Enti ad essa collegati, contratto sottoscritto dalla sola Fisascat-Cisl e ormai scaduto da più di 5 anni.

Durante il confronto Lapam Federimpresa ha respinto la richiesta Filcams-Cgil e Uiltucs-Uil di applicare il contratto nazionale del terziario, perseguendo la strada di un confronto che non ha nemmeno consentito di giungere alla progressiva eliminazione dei differenziali negativi che purtroppo si riscontrano tra il contratto Lapam Federimpresa-Fisascat/Cisl ed il contratto nazionale del terziario, sia da un punto di vista contrattuale che da un punto di vista retributivo.

Occorre sottolineare come sulla Provincia di Modena le Associazioni datoriali di categoria maggiormente rappresentative sul territorio applichino per i loro lavoratori il contratto nazionale del terziario, contratto di lavoro che, se confrontato con il contratto Lapam Federimpresa-Fisascat/Cisl, presenta livelli retributivi con differenziali anche superiori ai € 300 lordi mensili a parità di livello.

Fisascat-Cisl, differentemente da Filcams-Cgil e Uiltucs-Uil, nelle scorse settimane ha ritenuto di poter condividere un accordo per il rinnovo del contratto di lavoro, portandolo in questi giorni alla consultazione tra i lavoratori.

Filcams-Cgil e Uiltucs-Uil ritengono l’accordo sbagliato in quanto non potrà far altro che aumentare ulteriormente il differenziale negativo rispetto al contratto nazionale del terziario, che pensiamo debba essere il riferimento dei lavoratori del settore. Nel confronto con il contratto applicato in Lapam Federimpresa, non c’è infatti il riconoscimento di pari livelli normativi e retributivi rispetto all’elevata professionalità espressa da quei lavoratori.

Per tutti questi motivi Filcams-Cgil e Uiltucs-Uil, dichiarando lo stato di agitazione degli oltre 500 lavoratori, chiedono a Lapam Federimpresa l’immediata riapertura del tavolo di trattativa  al fine di garantire equità  sui livelli retributivi e sui diritti dei lavoratori.