BrunelloGiovedì 5 marzo, alle 21, arriva al Nuovo Cinema Teatro Italia di Soliera “Il principio dell’incertezza”, lo spettacolo che Andrea Brunello ha realizzato ispirandosi alla ricerca scientifica di Richard Feynman. Sottotitolo: la certezza non è di questo mondo.

Lo spettacolo prende le mosse dalla figura di Feynman, premio Nobel per la fisica nel 1965. È una vera e propria lezione di meccanica quantistica con un risvolto molto umano. Del resto Andrea Brunello, oltre ad essere attore e direttore artistico della compagnia Arditodesìo, possiede un Ph.D. in fisica teorica ed è stato per un certo periodo ricercatore.

In scena si sviluppa l’esposizione del “professore” che si inerpica attraverso alcuni fra i più misteriosi concetti della meccanica quantistica (l’esperimento della doppia fenditura, il gatto di Schroedinger, i many-worlds di Hugh Everett III) per raccontare un meraviglioso mondo fatto di misteri e paradossi. Sotto si nasconde tuttavia un’inquietante verità. La lezione si trasforma così in una confessione che mescola le teorie più evolute della meccanica quantistica, le teorie dei mondi paralleli, con i segreti del professore, spingendolo a prendere una decisione estrema.

A supportare il lavoro in scena di Andrea Brunello c’è il musicista Enrico Merlin. Si crea così un connubio fra voce, testo, suoni e musica, che porta lo spettatore a vivere una piena esperienza teatrale pur senza negare i rigorosi contenuti scientifici presenti nel testo.

“Il principio dell’Incertezza” è un lavoro nato all’interno del progetto Jet Propulsion Theatre – Laboratorio Permanente della formazione e della divulgazione scientifica, un contenitore di idee e progetti ideato e coordinato dallo stesso Brunello in coordinamento con la propria Compagnia, il Teatro Portland di Trento e il Laboratorio di Comunicazione delle Scienze Fisiche dell’Università degli Studi di Trento. Partendo da un’idea scientifica si sviluppa un’idea drammaturgica, un testo e una partitura/azione teatrale, per sviscerare l’idea scientifica e quindi capirne le sue conseguenze.

 

“Me ne sto sulla spiaggia, da solo, e comincio a pensare. Ci sono onde. Montagne di molecole, ognuna che si fa gli affari suoi… separati da miliardi di miliardi… eppure tutti assieme formano la schiuma. Epoche e epoche prima che degli occhi potessero vedere… anno dopo anno… rotolando con rumore di tuono, sulla spiaggia come fanno adesso. Per chi? Perché? Su un pianeta morto, senza vita da intrattenere. Incessantemente… torturate dall’energia… sprecata in quantità prodigiosa dal sole… versata nello spazio. Un insetto fa ruggire il mare. Nella profondità dell’oceano, tutte le molecole ripetono le forme una dell’altra fino a che non ne nascono di più complesse. Queste ne fanno altre uguali a se stesse… e una nuova danza ha inizio. Crescendo in dimensione e complessità… cose vive, ammassi di atomi, DNA, proteine…. che danzano una forma ancora più complicata. Poi fuori dalla loro culla sulla terraferma… eccolo che se ne sta dritto… atomi con una coscienza… materia capace di essere curiosa. Se ne sta sulla riva del mare… si pone domande sul porsi domande… io… un universo di atomi… un atomo nell’universo.” (Richard Feynman)

Info e prenotazioni: 059.859665 – 347.3369820  www.fondazionecampori.it