Tra i tanti annunci e provvedimenti che dovrebbero (nelle intenzioni del Governo) fare ripartire il Paese, c’è anche il pasticcio inerente al principio di “unicità del servizio per ambito territoriale ottimale”, anche per la gestione delle forniture idriche, il quale fissa alla data del 30 settembre 2015 il termine perentorio per fare decadere affidamenti del servizio non conformi. Effetti dello “Sblocca Italia” voluto da Renzi, che il consigliere della Lega Nord, Stefano Bargi, assieme agli altri firmatari dell’interrogazione (tutto il gruppo leghista, a partire dal capo delegazione, Alan Fabbri) presentata in assise, attaccano: «Atersir – attacca Bargi – ha recentemente inviato una lettera ai comuni di Fiumalbo, Montese, Fanano (Mo), Lizzano in Belvedere e Granaglione (Bo) affinché adottino i necessari provvedimenti, atti a conformarsi alle disposizioni normative richiamate dal decreto del Governo. Come è noto – incalza la Lega Nord – i comuni montani traggono beneficio dalla loro vicinanza con le fonti sorgenti naturali. Sia per i propri cittadini, che per gli enti stessi. Per una gestione vantaggiosa dei servizi in economia, la dimensione ottimale dei Comuni, dagli attuali mille abitanti, dovrebbe raggiungere una quota almeno cinque volte maggiore. Chiediamo alla Regione – continua Bargi – di attivarsi nei confronti di Parlamento e Governo, per perorare la richiesta dei comuni interessati, modificando la legge 164 dell’11 novembre 2014, per innalzare ad almeno 5000 abitanti la soglia necessaria per la gestione ottimale del servizio idrico integrato dei Comuni.»