campionatisciGare di sci nordico, sci alpinismo, sci alpino e snowboard ma anche convegni scientifici, eventi formativi e una mostra. Da giovedì 12 a domenica 15 marzo arriveranno a Sestola professionisti da tutta Italia per disputare il 29° campionato italiano di sci degli architetti e il 23° degli ingegneri. La manifestazione ha  come titolo “Oltre la professione per fare squadra” perchè – come spiega la presidente dell’Ordine degli architetti di Modena, Anna Allesina, «sarà un momento di convivialità e socializzazione legato allo sport e nel contempo un’occasione di ulteriore riflessione nei confronti di un settore, quello dell’edilizia, che sta vivendo un momento di particolare crisi. E’ quindi l’opportunità per riunire insieme tutti gli attori della filiera tecnica: dai progettisti ai costruttori ai produttori di materiali per l’edilizia».

Il meeting, organizzato dall’Ordine degli Architetti Paesaggisti e Pianificatori di Modena e dall’Ordine degli Ingegneri di Modena, coadiuvati dall’Associazione Sportiva Architetti Parma – con il patrocinio della Provincia di Modena, dei Comuni di Sestola e Modena, dell’Ordine nazionale architetti e ingegneri e il supporto operativo di Sestola Crea – si apre giovedì 12 marzo alle ore 18,30 con l’inaugurazione della mostra “I cantieri d’alta quota”, in corso Libertà (comunicato n. 114)

Da venerdì 13 iniziano le gare: al mattino lo sci nordico, nel pomeriggio lo sci alpinismo, seguite alle 17 da una ciaspolata non competitiva. Al via sabato 14 marzo, invece, le gare di sci alpino e snowboard, con premiazione finale alle ore 17 al cinema Belvedere.

Oltre all’attività sportiva, la manifestazione prevede anche attività scientifiche e formative. Si inizia venerdì 13 alle ore 17 al cinema Belvedere con il convegno “Costruire in alta quota, fra storia e progetto”, che consente l’acquisizione di crediti formativi sia per ingegneri che per architetti. Sabato 14 alle 17.30, sempre al cinema Belvedere, convegno su “Energia, clima e ambiente” durante il quale si parlerà dell’Osservatorio climatico del monte Cimone; di cambiamenti climatici ed effetti sull’ambiente montano e innevato; di cambiamenti climatici dalla scala globale a quella locale e possibili impatti sul territorio, ecosistemi e attività umane.

 

Una mostra dedicata ai rifugi, “LUOGHI ESTREMI” DELL’ALTA MONTAGNA

Dopo 25 tappe, la mostra itinerante “Rifugi alpini ieri e oggi. Un percorso storico tra architettura, cultura e ambiente” approda a Sestola, dove sarà allestita dal 12 marzo al 5 aprile grazie all’Ordine degli architetti di Modena in corso Libertà. La rassegna, curata dall’associazione culturale Cantieri d’alta quota, attraverso 64 teli di grande formato ripercorre alcune tappe fondamentali della storia della costruzione dei rifugi e bivacchi sull’intero arco alpino, con una sequenza di suggestive immagini d’epoca e disegni, affiancati da recenti foto a colori d’autore.

Patrocinata da Club alpino italiano, Museo nazionale della Montagna CAI Torino, Biblioteca nazionale CAI, la mostra gode del sostegno di Ordine degli architetti di Udine, Club alpino svizzero, Accademia della Montagna del Trentino, Fondazione Courmayeur e ARCA.

In occasione dell’inaugurazione della mostra – prevista giovedì 12 marzo alle ore 18 presso le due sedi di Corso Libertà 43 e 96 – Luca Gibello, storico e critico di architettura, caporedattore de «Il Giornale dell’Architettura» ma anche appassionato alpinista, terrà una conferenza introduttiva sul tema della storia dei rifugi e bivacchi alpini, visti non solo sotto l’aspetto edilizio e tecnologico ma anche rispetto ai cambiamenti dell’utenza.

L’associazione culturale Cantieri d’alta quota ha per obiettivo quello di incentivare la ricerca, divulgazione e condivisione delle informazioni storiche, progettuali, geografiche, sociali ed economiche sulla realtà dei punti d’appoggio in alta montagna, luoghi «estremi» per eccellenza.  Al di là della loro primaria funzione di punto d’appoggio per l’accesso e la frequentazione dell’alta montagna, queste costruzioni costituiscono un importante patrimonio dal punto di vista storico e culturale che merita di essere a tutti gli effetti annoverato tra le eccellenze architettoniche e paesaggistiche del Novecento.