finanza__100La Guardia di Finanza di Modena ha recentemente concluso un’attività di indagine di polizia giudiziaria, delegata dalla locale Procura della Repubblica, che ha permesso di scoprire una serie di irregolarità nei bilanci d’esercizio della Sassuolo Gestioni Patrimoniali Srl (SGP). Si tratta – spiega una nota della Guardia di Finanza – di ipotesi di reato collegate alle vicende che hanno portato la stessa società ad uno stato di insolvenza, conclamatosi con l’esposizione nei conti del 2013 di una perdita di oltre 23/milioni di euro, tanto da indurre gli organi societari a presentare al Tribunale di Modena la richiesta di ammissione alla procedura di Concordato Preventivo in continuità, ai sensi dell’art. 160 e seguenti della Legge Fallimentare.
Come noto, la SGP Srl è società c.d. “in house providing”, interamente partecipata dal Comune di Sassuolo, alla quale sono stati nel tempo trasferiti in proprietà o in concessione i beni rientranti nel patrimonio dell’ente locale,
per un valore complessivo di circa 400milioni di euro, con l’obiettivo di ottimizzarne redditività.
Per la gestione dell’ingente patrimonio immobiliare erano stati previsti, infatti, numerosi interventi volti sia alla realizzazione di nuovi impianti che all’esecuzione delle necessarie opere di manutenzione, per le quali la SGP Srl, non disponendo altrimenti di adeguate risorse finanziarie, ha dovuto ricorrere a mutui/finanziamenti con diversi istituti di credito, per importi superiori ai 50 milioni di euro.
In particolare, dalle attività investigative svolte, coordinate dal Pubblico Ministero Dott.ssa Katia Marino, è emerso come i manager di SGP Srl, al fine di agevolare l’ottenimento dei necessari finanziamenti, avrebbero artificiosamente occultato, a partire dall’anno 2006, le perdite d’esercizio conseguite dalla società che, in assenza di adeguate risorse in entrata, avrebbero già dovuto naturalmente emergere dai bilanci societari, fin dai primi anni di gestione del patrimonio comunale.
Tale risultato sarebbe stato ottenuto attraverso la non corretta patrimonializzazione delle spese sostenute per gli interventi di manutenzione ordinaria degli immobili che, al contrario, avrebbero dovuto essere imputate nel conto economico tra i normali costi di gestione di ogni singolo anno originando tuttavia, quale naturale conseguenza, l’emersione di ingenti perdite d’esercizio che avrebbero verosimilmente ostacolato l’accesso al credito.
Una tale falsa rappresentazione contabile, attraverso la quale sarebbero stati sopravvalutati i valori delle immobilizzazioni ed al contempo celate le perdite in realtà conseguite in ogni singolo esercizio, avrebbe avuto lo scopo di occultare verosimilmente la reale situazione economico finanziaria della SGP e, quindi, consentire alla stessa di continuare a ricorrere abusivamente al credito.
Oltre che attraverso i predetti artifici contabili, l’accesso a mutui e finanziamenti sarebbe stata altresì resa possibile in virtù delle garanzie prestate con “lettere di patronage” cc.dd. “forti”, assimilabili a vere e proprie garanzie fideiussorie, emesse a firma del dirigente pro-tempore dei servizi finanziari del Comune di Sassuolo, il quale avrebbe rilasciato le stesse senza che fosse intervenuta alcuna preventiva delibera da parte del Consiglio Comunale, così come previsto dall’art. 207 del Testo Unico sugli Enti Locali, esponendo quindi l’ente locale garante al rischio di escussione in caso di insolvenza della società debitrice.
A conclusione delle attività investigative – prosegue la nota – il dirigente comunale che risulta aver firmato le lettere di patronage è stato dunque deferito per l’integrazione del reato di abuso d’ufficio, mentre due amministratori pro-tempore di SGP Srl sono stati denunciati all’Autorità Giudiziaria per il reato di falso in bilancio.
Sulla base alle risultanze delle indagini al momento sviluppate, le Fiamme Gialle modenesi hanno provveduto inoltre ad inviare a carico dei soggetti denunciati una segnalazione alla Procura Regionale della Corte dei Conti,
ravvisando un potenziale danno erariale per un valore superiore ai 40 milioni di euro in detrimento del Comune di Sassuolo, pari al valore residuo dei debiti contratti dalla SGP nei confronti degli Istituti di Credito finanziatori.