Distretto-Sanitario-Sassuolo (2)E’ emerso da qualche mese il problema della presenza di formaldeide nei locali del Distretto sanitario di Sassuolo-l’ex Villa Fiorita di via Cairoli.
Sono stati gli stessi lavoratori a lamentare per primi malesseri quali, mal di testa, bruciore alle vie respiratorie, lacrimazione agli occhi, irritazione cutanea, e ne hanno prontamente interessato la Medicina del Lavoro e i loro rappresentanti per la sicurezza (Rls).
Gli Rls si sono rivolti al Servizio di Prevenzione e Protezione dell’Ausl per segnalare le criticità e per chiedere le necessarie indagini e misure da adottare.

Il problema è stato affrontato anche ieri nell’assemblea sindacale indetta dalla FP/Cgil in cui erano presenti oltre 50 lavoratori, che hanno espresso tutte le loro preoccupazioni sulla salubrità dei locali.

I lavoratori riconoscono che l’Azienda Usl sta facendo le indagini necessarie. Ad oggi infatti ha effettuato 4 sessioni di campionamenti che hanno portato a rilevare valori di formaldeide significativi, e 3 incontri con il personale per informarlo sullo stato di avanzamento. I campionamenti sono stati eseguiti in vari step, adottando fra le varie normative di riferimento, quella più rigida e maggiormente cautelativa per i lavoratori e gli occupanti.
Importante anche il coinvolgimento della Fondazione Maugeri-Centro Ricerche Ambientali, tra le realtà più esperte a livello nazionale per la valutazione del problema e per la definizione delle azioni più opportune da mettere in campo.

“Quello che però tutti i lavoratori chiedono – afferma Anna Paragliola segreteria Fp/Cgil Modena – è di uscire dalla struttura nel più breve tempo possibile e che i lavori di bonifica, che partiranno presumibilmente appena finiti i campionamenti, avvengano senza la presenza di alcun operatore all’interno della struttura”.
I lavoratori sono consapevoli che i servizi all’utenza devono comunque rimanere sul territorio, anche se distribuiti su diverse sedi.

“E’ vero che l’azienda si continua a confrontare con gli Rls, ma non c’è ad oggi – continua la sindacalista – alcuna comunicazione formale alle Organizzazioni sindacali di categoria. La FP/Cgil chiede perciò di aprire al più presto un confronto con l’Ausl di Modena per affrontare le problematiche connesse a un ulteriore spostamento dei servizi e alla conseguente organizzazione del lavoro”.

La formaldeide è presente in molti materiali per l’edilizia, e la ristrutturazione dell’immobile Ausl risale a 3 anni fa.
Un appalto, quello di ristrutturazione costato circa 2 milioni di euro, che già nel 2012 la Cgil aveva a più riprese denunciato per l’assegnazione con il criterio del massimo ribasso, con uno sconto superiore al 30%.
E’ proprio per contrastare gli appalti al massimo ribasso, che la Cgil ha appena lanciato una raccolta firme a sostegno della legge di iniziativa popolare su appalti e legalità.
Tre sono i punti fondamentali della proposta di legge Cgil per regolamentare il sistema e tutelare i lavoratori: garanzia dei trattamenti retributivi, contributivi e fiscali dei lavoratori impiegati negli appalti pubblici e privati; contrasto alle pratiche di concorrenza sleale tra le imprese; tutela dell’occupazione nei cambi di appalto.
La prossima settimana la Cgil sarà davanti all’ingresso del Distretto Ausl di Sassuolo per raccogliere le firme sulla legge d’iniziativa popolare “Gli appalti sono il nostro lavoro. I diritti non sono in appalto”.