Il bando pubblico come strumento per far emergere la creatività che la città può esprimere e per raccogliere e selezionare i progetti delle associazioni e dei soggetti attivi sulla scena culturale che il Comune sosterrà e inserirà nella programmazione, mantenendo un ruolo di indirizzo ma affidando ai proponenti la realizzazione.

Tra i criteri da valutare ci saranno, oltre alle qualità artistiche, l’uso di linguaggi e strumenti innovativi, la capacità di coinvolgere altri soggetti del territorio nell’ottica di fare rete, la valenza “sociale” dei progetti, l’autonomia organizzativa. Queste le linee e gli obiettivi che ha scelto di darsi l’assessorato alla Cultura del Comune di Modena, attraverso l’adozione del sistema del bando pubblico, illustrate dall’assessore Gianpietro Cavazza ieri alla commissione consiliare Servizi, come modalità che si adotterà per la raccolta di proposte e assegnazioni di contributi economici ai progetti culturali delle associazioni modenesi.

I bandi, in via di definizione, che saranno pubblicati sono due: uno relativo alla programmazione dell’Estate Modenese 2015; l’altro riguardante lo svolgimento di rassegne e programmazioni annuali (cicli che si sviluppano su diversi appuntamenti in un arco temporale esteso), oppure progetti speciali e singole iniziative (manifestazioni mirate in occasione di particolari circostanze, eventi, ricorrenze, iniziative di durata temporale limitata e circoscritta). Le linee guida per i bandi saranno presentate alle associazioni culturali giovedì 19 marzo alle 18 nella sala ex Oratorio al piano terra di Palazzo dei Musei in largo Sant’Agostino.

La scelta dello strumento del bando pubblico rientra tra le azioni previste nella cornice complessiva del “Prg della Cultura”, per definire nuove modalità di rapporto tra Amministrazione e associazioni che operano in campo culturale. Per scegliere le attività culturali da sostenere con contributi sarà definito un sistema di regole, fondato su criteri di valutazione definiti e su punteggi attribuiti in base al grado di rispondenza agli stessi, che sarà valutato da una commissione tecnica. Tra le finalità dell’assessorato c’è quella di favorire l’autonomia dei soggetti proponenti, la corresponsabilità, la capacità d’intessere relazioni anche strategiche.

Il bando, con i suoi criteri di “premialità”, si prefigge alcuni obiettivi strategici: valorizzare il concetto di “welfare culturale”, e il ruolo di “promozione sociale” che i progetti e le iniziative possono svolgere, aiutando ad affrontare “criticità sociali” (ad esempio il contributo che può essere dato da progetti culturali al contrasto della dispersione scolastica e delle condizioni di solitudine e isolamento degli anziani); incentivare la costruzione di “reti” tra associazioni culturali e non solo; la progettazione condivisa e il coinvolgimento di diversi soggetti, per dare più forza ai progetti ed elevare il loro livello qualitativo; sollecitare la ricerca di partnership e co-finanziamenti (pubblici e privati) ai progetti e alla loro sostenibilità economica, non riponendo solo sul Comune l’aspettativa di un concorso economico; incentivare l’autonomia di carattere tecnico e/o organizzativo.

“In sintesi – ha spiegato Cavazza in Commissione – il quadro complessivo che si cerca di delineare, con i meccanismi ‘premianti’ dei progetti presentati, è quello di un sistema in cui le associazioni sono incentivate a lavorare di più insieme, a unire le forze e le idee, a integrare progettualità, a coinvolgere maggiormente il territorio nel sostegno alle proprie attività, ad essere più autonome. Mentre il Comune dovrà svolgere un ruolo di indirizzo, sostegno e promozione, lasciando a chi realizza i progetti la responsabilità della gestione”.