Stadio-Braglia“L’intervento che il Comune eseguirà allo stadio Braglia non è una semplice manutenzione straordinaria. Si tratta di rifare ex novo una parte dell’infrastruttura dello stadio realizzando un nuovo campo misto naturale/sintetico che prevede l’installazione del riscaldamento del terreno, di serpentine, drenaggi per l’acqua piovana, canaline, dell’impianto di irrigazione, e la costruzione delle opere murarie annesse al funzionamento dei drenaggi”. Lo ha detto l’assessore allo Sport Giulio Guerzoni rispondendo, giovedì 19 marzo, a tre interrogazioni sullo stadio Braglia, due presentate da Antonio Montanini di CambiaModena, sul rifacimento del campo da gioco e sulla possibile alienazione dello stadio, e una da Luca Fantoni del M5s sullo stato dei pagamenti delle rate del mutuo da parte del Modena e, anche in questo caso, sull’investimento per il campo.

“Con l’operazione programmata per la prossima estate – ha proseguito l’assessore – supereremo la tecnologia del vecchio campo in sabbia, per il quale l’unica soluzione possibile è la rizollatura, per allinearci alle esperienze italiane di avanguardia che indicano nel campo misto naturale/sintetico la miglior soluzione sportiva e gestionale”. Diversamente da questo intervento, la rizollatura straordinaria, eseguita nelle scorse settimane e necessaria alla disputa del campionato in corso, è stata effettuata e pagata dal Modena Fc. La società aveva chiesto un contributo straordinario al Comune che però, sulla base di quanto previsto dalla Convenzione di gestione che attribuisce alla squadra l’obbligo di rizollare, ha risposto negativamente.

Il Modena Fc, ha confermato l’assessore, è in regola con i pagamenti dei mutui al Credito Sportivo per i lavori di ampliamento e ristrutturazione dello Stadio Braglia sui quali esiste la garanzia fideiussoria del Comune. Ha poi chiarito che il Modena Fc, come comunicato dalla squadra, si è informato sullo stadio Martelli di Mantova solo per cautelarsi nel caso in cui vi fossero ritardi nei lavori di rifacimento del campo dello stadio cittadino. Il Braglia rimane quindi l’unico impianto di riferimento possibile per lo svolgimento del campionato e per la città.

Rispondendo a una domanda specifica dell’interrogazione del consigliere Montanini sui fondi allo sport dilettantistico, l’assessore ha ribadito che a Modena “non è mai esistita, non esiste e non esisterà mai un conflitto tra l’impiantistica sportiva di base e l’impiantistica sportiva a rilevanza economica, cioè i grandi impianti. Il Comune ha sempre affrontato a tutti i livelli il tema dell’offerta sportiva: lo stadio e il Pala Panini sono beni pubblici tanto quanto le palestre o i campi da calcio di periferia ed è compito, e volontà, dell’Amministrazione fare il massimo possibile per gestirli al meglio e promuovere in tutte le situazioni la miglior pratica sportiva possibile: questa Giunta, nonostante la crisi, ha anche ricominciato a prevedere investimenti sull’impiantistica di base e in diritto di superficie che mancavano da molto tempo”.

Sul tema alienazione dello stadio la risposta è stata che “in questo momento non è ipotizzabile”. La nuova convenzione però ne ammette la possibilità: il Modena può avanzare una proposta di acquisizione che verrà valutata dall’Amministrazione in base alle normative vigenti in materia di patrimonio pubblico”.

Nella sua replica il consigliere Montanini ha affermato che “un fumus che invita a diffidare aleggia attorno alla società Modena FC. Fino a quando non ci sarà una visione chiara di quanto avverrà continueremo a essere diffidenti in merito a quanto proposto”.

Luca Fantoni ha rimarcato che “è necessario avere attenzione sull’impiantistica di base per gli sport meno frequentati” augurandosi che “come nuovo Consiglio riusciamo a mantenere la discussione in tema sportivo su un livello alto per arrivare a qualcosa di positivo e costruttivo per la città”.