casa-condominioLe case popolari sono poche e sempre meno  accessibili per gli italiani Sassolesi. Noi crediamo che alle famiglie Sassolesi in condizione di difficoltà che dalla nascita o da un lungo periodo risiedano a Sassuolo, debbano essere offerte più opportunità rispetto a chi da meno risiede qui, di avere accesso, nel momento del bisogno, ad alloggi a condizioni agevolate.

La Giunta di sinistra invece, favorisce di fatto di fatto gli immigrati e, cancellando il criterio di residenzialità storico, reintroduce un elemento di discriminazione al contrario che penalizza maggiormente propri chi ha maggiormente contribuito, vivendo e lavorando qui, alla costruzione dei servizi e dello stato sociale.

Infatti  con un tratto di penna, e dicendo di avere accolto le richieste di non meglio definite organizzazioni sindacali, senza nemmeno dare l’opportunità alla competente  commissione consiliare di parlarne,  in assenza di elementi di analisi concreti,  ha deciso di cancellare il criterio della residenzialità storica nell’attribuzione del punteggio per l’accesso agli alloggi ERP, e questo in pendenza  della  ridefinizione omogenea dei criteri a livello provinciale e di Unione. La residenzialita storica e’ un principio per noi fondamentale e di equità che avevamo introdotto nella nostra  precedente Amministrazione, per  dare in primis risposta ai nuovi bisogni delle sempre più numerose famiglie sassolesi e per evitare che nel momento di difficoltà gli esclusi dagli aiuti e dall’accesso alla casa fossero proprio coloro che, vivendo e lavorando da più anni sul nostro territorio, avevano ed hanno contribuito allo sviluppo ed alla crescita del nostro stato sociale. Gli stranieri chiedono alloggi piu spesso degli Italiani , e l’osservatorio Provinciale Modenese sull’immigrazione ci dice che ogni 10 nati 3 sono stranieri . Dunque gli stranieri hanno spesso redditi più bassi e nuclei familiari più numerosi. Ciò consentirà loro, con la cancellazione della residenza storica, di essere decisamente agevolati nell’assegnazione degli alloggi e dei servizi in genere. Gli italiani ed i sassolesi che da più anni risiedono sul territorio, precari e che nella loro precarietà economica e lavorativa hanno magari anche rinunciato a fare figli, saranno così nuovamente gli ultimi della fila, nell’accesso alla casa, superati da numerose famiglie di immigrati dell’ultima ora.  Depositerò nelle prossime ore un’interrogazione alla giunta comunale per avere risposta sul numero degli immigrati, sulle liste d’attesa nelle graduatorie delle case popolari, sul numero delle famiglie straniere rispetto alle italiane che presentano domanda, sulla base di quali valutazioni il principio di residenzialità storica è stato cancellato, e  altre domande ancora  per dare risposta ai molti sassolesi che dopo avere tanto contribuito alla nostra comunità hanno la legittima aspettativa  di ricevere, e di ricevere prima di altri che hanno dato meno, nel momento del bisogno, servizi e aiuti. E tra questi l’accesso alla casa a condizioni agevolate, è assolutamente primario”.