edicolaUna delegazione del Sinagi Modena composta da 9 edicolanti ha partecipato alla manifestazione/dibattito “Editoria: riforma o rivoluzione?” che si è tenuta il 18 marzo a Roma in piazza Montecitorio.
Il dibattito, promosso unitamente dai sindacati nazionali dei giornalai Sinagi, Snag e Usiagi, ha visto la presenza di numerosi edicolanti giunti da tutta Italia, di rappresentanti di piccoli-medi editori, giornalisti e parlamentari in forza alla maggioranza e all’opposizione.
Moderato dal giornalista ed ex senatore Vincenzo Vita, l’evento si è svolto presso la sala Capranichetta dell’hotel Nazionale in presenza dell’eurodeputata Lara Comi, degli onorevoli Roberto Rampi, Giuseppe Brescia, Giovanni Paglia, Stefano Candiani e del portavoce del sottosegretario Lotti, Antonio Funiciello.

Dopo l’auspicato stralcio della norma sulla liberalizzazione della vendita della stampa quotidiana e periodica dal DDL Concorrenza e vista la volontà del Governo di aprire una discussione sulla riforma del sistema editoriale, i sindacati ritenevano importante fare chiarezza sui criteri indispensabili per promuovere una riforma che possa portare beneficio alle edicole e all’intera filiera editoriale.
Giuseppe Marchica, segretario generale Sinagi, ha aperto la manifestazione con un intervento che mirava soprattutto a sottolineare come in tutto il sistema editoriale sia necessario superare parametri economici e abbracciare parametri qualitativi, sia per i finanziamenti pubblici che per la diffusione delle rete di vendita sul territorio. Troppo spesso infatti i finanziamenti a pioggia non producono necessariamente un prodotto editoriale di qualità, né il solo parametro “di produttività” è sufficiente per decidere, come fanno talvolta i distributori locali, di lasciare interi territori senza diffusione di stampa. È necessario che le edicole siano informatizzate tramite un sistema condiviso che permetta anche la tracciabilità delle vendite, per fare in modo che i finanziamenti diventino più razionali. E, senza snaturare il loro compito originario, diventino sempre di più anche punti in cui il cittadino trova molteplici servizi. Il segretario ha messo in evidenza il ruolo sociale della rete.
Armando Abbiati, presidente Snag, ha proseguito sottolineando che ogni edicola che chiude, per quanto piccola sia, è una perdita per tutta la filiera editoriale. Le edicole vogliono tornare ad essere protagoniste del sistema con proposte attive alla Fieg: la rete di vendita chiede di avere un compenso fisso sulla movimentazione del prodotto editoriale, quindi sul fornito e non sul venduto. C’è bisogno di una netta distinzione sulle pubblicazioni regolari e irregolari (cioè prive dei requisiti di legge) e per questi ultimi deve essere concesso un aggio maggiore. La parità di trattamento andrebbe riservata solo alle pubblicazioni regolari, per premiare gli editori meritevoli. Gli edicolanti chiedono anche una strategia di marketing (da fare insieme agli editori) mirata a far ritornare la clientela nelle edicole.
I parlamentari, senza distinzione di schieramento politico, che sono successivamente intervenuti al dibattito hanno tutti condiviso l’idea di una funzione sociale delle edicole e della necessità di una profonda riforma dell’editoria che non sia una liberalizzazione senza senso, ma che tenga conto del fatto che gli anelli della filiera (editori, distribuzione, edicole) devono riconciliarsi e ritornare a vivere un equilibrio che permetta il risanamento dell’intero settore editoriale. La rete di vendita è da salvare dalla cannibalizzazione che sta vivendo ad opera della grande distribuzione e per gli atteggiamenti soffocanti di editori e distributori: l’informazione pluralista su tutto il territorio, infatti, è da garantire per poter garantire al paese la democrazia stessa.
Particolarmente apprezzati sono stati l’intervento dell’onorevole Giovanni Paglia e la presenza dei parlamentari modenesi onorevole Davide Baruffi e senatore Stefano Vaccari, che a lungo si sono trattenuti a parlare con la delegazione modenese e esponenti delle segreterie sindacali nazionali, dimostrando ancora una volta interesse per una riforma dell’editoria che tenga conto anche delle proposte degli edicolanti, in continuità con l’impegno già messo in campo nei mesi scorsi.
Una riforma come quella che suggeriscono le nostre associazioni sindacali sarebbe davvero, senza dubbio, una rivoluzione.

(Sindacato Sinagi Modena)