“Siamo d’accordo sulla necessità di migliorare la normativa specifica di settore e cancellare le gare al ribasso sui buoni pasto – dichiara Mauro Montaguti, Vice Presidente FIPE Emilia Romagna con delega alle politiche sui buoni pasto. Ma in tutto questo, nessuno pensa ai pubblici esercizi, che sono l’ultimo anello nella filiera dei buoni pasto, e continuano oggi a subire gli oneri delle commissioni delle case emettitrici, arrivati oramai fino al 12% del valore del buono”.

Questo il commento di FIPE Confcommercio Emilia Romagna alla proposta, condivisa da Anseb, Fipe, Confcommercio, Cgil, Cisl, Uil, e le Associazini dei Consumatori di un «Buono Pasto ACT» per il Governo e il Parlamento, che tuteli il settore e garantisca gare più eque sul modello europeo, con nuove e precise regole.

“Troppo spesso in questi anni i pubblici esercizi hanno “ammortizzato”, a proprie spese, gli sconti concessi dalle case emettitrici nelle gare al massimo ribasso – continua Mauro Montaguti. La prossima entrata in vigore della normativa di incentivazione per i buoni pasto elettronici deve essere l’occasione per cambiare questo meccanismo, intervenendo una volta per tutte sulle commissioni e introducendo una reale equità per tutti gli attori, a partire dai pubblici esercizi”.