Ancora una volta nella nostra provincia è allerta per fiumi e frane.

Ancora una volta il territorio si sgretola sotto ai nostri piedi a causa delle frane e degli smottamenti, i ponti vengono chiusi a causa delle piene che tornano a fare paura e i nostri comuni vengono feriti come nel caso del muro crollato in centro a Castelvetro.

Fare la conta dei danni, pochi o molti che siano, non serve a nessuno; così come non bastano i buoni propositi che, immancabilmente, arrivano sempre dopo questi eventi.

Serve intervenire in fretta su quel modello di sviluppo che ha influito sugli eventi climatici, di certo differenti per intensità, tipologia e modalità, rispetto al passato.

E serve anche mettere mano alla cura del territorio, a partire da una rigorosa scelta delle opere veramente necessarie, distinguendo tra ciò che mantiene e rafforza l’assetto idro-geologico, da ciò che invece rischia di alterarne le caratteristiche fondamentali, rivelandosi quindi potenzialmente pericoloso.

Non basta la semplice manutenzione ordinaria, ma serve un vero e proprio lavoro di cura del territorio che, come chiesto dal Piano per il Lavoro della Cgil, parta dalla messa in sicurezza di tutti gli ambienti per arrivare ad una gestione costante che nel tempo impedisca davvero il ripetersi di episodi come quelli di questi giorni già più volte segnalati e denunciati da associazioni, cittadini e istituzioni locali.

Un esempio concreto: se la portata dell’acqua dei nostri si è ridotta drasticamente come ha riportato la stampa in questi giorni è ovvio che il rischio esondazione è dietro l’angolo ogni volta che le piogge sono abbondanti. Se non si interviene dragando il letto dei fiumi e asportando i detriti che vi si accumulano il rischio rimane costante.

La scelta tra fare questi investimenti in misura continuativa e massiccia, e non farli, fa la differenza tra un territorio sicuro e uno che invece rincorre l’emergenza, tra una politica che investe in una prospettiva di crescita economica e occupazionale di qualità e una che, al contrario, abbandona il territorio e l’economia ad un progressivo deterioramento.

Per questo la CGIL di Modena ritiene indispensabile mantenere alta la guardia sulla realizzazione degli interventi necessari alla messa in sicurezza del territorio, ma allo stesso tempo operare per uno sviluppo sostenibile dal punto di vista ambientale, sociale ed economico.

(Segreteria Cgil Modena)