«I nuovi criteri che abbiamo introdotto sulla qualifica delle manifestazioni fieristiche emiliano romagnole sono una parte fondamentale del percorso di rafforzamento internazionale del nostro sistema produttivo e rappresentano un primo tassello del progetto di unica piattaforma fieristica regionale».
Lo ha affermato l’assessore regionale alle Attività produttive Palma Costi riferendosi alla decisione della Giunta regionale, delle scorse settimane, di introdurre nuovi criteri per il riconoscimento della qualifica internazionale, nazionale, regionale e locale alle manifestazioni fieristiche.
«L’Emilia-Romagna è stata tra le prime Regioni a raccogliere la sfida. Abbiamo riformato e aggiornato l’ordinamento fieristico regionale inserendo quanto stabilito dalle Direttive Ue e dalla Conferenza delle Regioni», ha aggiunto l’assessore Costi.
Sarà riconosciuta la qualifica “internazionale” alla manifestazione fieristica quando nell’ultima edizione verrà certificata, da parte di organismi accreditati da Accredia (ente nazionale di accreditamento designato dal Governo italiano che seleziona organismi di certificazione dei dati fieristici), una partecipazione di almeno il 10% di espositori provenienti dall’estero rispetto al numero totale di espositori, diretti e indiretti; ovvero almeno il 5% rispetto al numero complessivo delle visite o dei visitatori (sia generici che professionali) provenienti dall’estero.
Più stringenti i criteri in caso di auto-rilevazione del dato o di certificazione effettuata da un organismo non riconosciuto da Accredia o da organismo europeo equivalente. In questo caso, la qualifica “internazionale” alla manifestazione fieristica, già definita “nazionale”, verrà riconosciuta quando nell’ultima edizione si sarà registrata una partecipazione di almeno il 15% di espositori provenienti dall’estero, rispetto al numero totale di espositori diretti ed indiretti; ovvero almeno l’8% rispetto al numero complessivo delle visite o dei visitatori (sia generici che professionali) provenienti dall’estero.