carabinieriUna trentina tra laboratori tessili e attività commerciali (ristoranti, bar, centri massaggi, parrucchieri) controllati, 12 imprenditori denunciati (6 per occupazione di manodopera clandestina e altrettanti per utilizzo di telecamere per controllo dei lavoratori non autorizzate), 11 provvedimenti di sospensione dell’attività imprenditoriale adottati, 102 posizioni lavorative verificate di cui una ventina in nero in alcuni casi con l’impiego di clandestini, 7 cittadini cinesi clandestini sorpresi prestare attività lavorativa espulsi, oltre 100.000 euro tra sanzioni amministrative ed ammende contestate e recuperi contributi nell’ordine di svariate migliaia di euro in fase di esatta quantificazione. Questi i numeri della mirata attività per contrastare il lavoro nero condotta a Reggio Emilia e provincia dai Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro  di Roma e Reggio Emilia collaborati dai collegi in forza al Comando Provinciale di Reggio Emilia. Tra le 11 azienda e attività commerciali sottoposte a provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale 3 (una parrucchiera e 2 laboratori tessili) avevano il 100% della forza lavoro in nero, 4 (un bar, un parrucchiere e due laboratori tessili) il 50% mentre le restanti attività avevano una forza lavoro i nero tra il 33% ed il 42% della forza lavoro impiegata.

Sei tra imprenditori e commercianti sorpresi impiegare clandestini (7 sono stati quelli localizzati nei controlli ed espulsi) sono stati denunciati alla Procura reggiana per occupazione di manodopera clandestina, mentre altri 6 imprenditori sono stati denunciati per aver installato presso la propria sede aziendale impianti di videosorveglianza idonei al controllo a distanza dei lavoratori senza aver la prevista autorizzazione della Direzione territoriale del Lavoro.

Le attività condotte congiuntamente dai carabinieri dell’ispettorato del lavoro e dai colleghi del Comando provinciale di Reggio Emilia hanno visto una trentina di attività ispezionate e oltre 100 posizioni lavorative verificate.