«Il comparto della edilizia e delle costruzioni rimane il settore ancora oggi più in difficoltà e continua a perdere occupati , imprese e fatturato. È necessario uno sforzo straordinario da parte di tutti per rilanciare tutta la filiera dell’edilizia e delle costruzioni. Compito di tutti è ora costruire proposte concrete ed attivabili in tempi brevi».
Lo ha detto l’assessore regionale alle Attività produttive e Ricostruzione post sisma Palma Costi – durante l’incontro del ‘Tavolo dell’edilizia e delle costruzioni in Emilia-Romagna’, istituito nel febbraio 2013 che riunisce tutte le forze sociali ed economiche del settore.
«Ci siamo dati l’obiettivo di realizzare, in poche settimane, una piattaforma – ha aggiunto Costi – che faccia perno sia sulle politiche regionali sia nazionali che sottoporremo con forza all’attenzione del Governo. Una piattaforma, in cui ciascun attore faccia la sua parte, con una strategia articolata di innovazione e qualificazione sia della domanda che dell’offerta, una attenzione prioritaria alla legalità in tutti i suoi aspetti , una priorità agli investimenti per la sicurezza del territorio e degli edifici, al recupero e alla rigenerazione edilizia e urbanistica, alla riqualificazione energetica. In questo quadro uno sforzo particolare viene richiesto al sistema delle imprese che dovranno essere sempre più specializzate , attente alla ricerca ed innovazione e in grado di competere a tutti i livelli anche a livello internazionale».
Siglato anche un Accordo quadro tra Regione, Alleanza cooperative settore edile ed i sindacati regionali Cgil, Cisl e Uil, Fillea, Filca e Feneal. L’accordo – che completa la proposta sottoscritta dalle parti il 14 novembre 2014 – è relativo al comparto cooperativo edilizio dell’Emilia Romagna che conta circa 290 imprese cooperative e 16.425 occupati di cui 14.250 soci cooperatori.
Tra i punti dell’intesa quella di richiedere la convocazione del tavolo tecnico, già istituito presso il ministero dello sviluppo economico congiuntamente  al ministero del lavoro, con l’obiettivo di “promuovere un confronto utile a definire un piano di ammortizzatori, in attuazione della disciplina vigente volto a sostenere il processo di ristrutturazione, riorganizzazione e riqualificazione del settore, salvaguardando i livelli occupazionali e garantendo idonee tutele sociali”.

La situazione del comparto cooperativo edilizio
In Emilia-Romagna nel 2013 gli investimenti in costruzioni sono diminuiti del -6,6% in termini reali su base annua. La caduta coinvolge tutti i comparti produttivi: la produzione di nuove abitazioni segna un calo del -18,4%; l’edilizia non residenziale privata del -8,5%; i lavori pubblici del -9,1%; in flessione positiva solo la riqualificazione degli immobili residenziali del +2,9% rispetto al 2012. Si stima che in 7 anni – dal 2008 al 2014 – gli investimenti in costruzioni a livello regionale siano diminuiti complessivamente del -31,5% (con punte di -59,2% nelle nuove costruzioni e del -39,7% e -38,9% rispettivamente in costruzioni non residenziali private e pubbliche).
La situazione di crisi del sistema cooperativo della filiera delle costruzioni ha portato in Emilia-Romagna un progressivo utilizzo degli ammortizzatori sociali, che oggi coinvolgono circa 5 mila lavoratori (pari a circa l’80% delle cooperative al momento direttamente interessate).