Nei prossimi giorni i Consigli comunali dei comuni azionisti di Hera delibereranno sulle proposte avanzate dal Patto di Sindacato di modifica dello statuto della società per abbassare la percentuale che oggi garantisce la maggioranza delle quote proprietarie.

Ciò permetterà ai sindaci di vendere le azioni, alienando una quota consistente del patrimonio pubblico e privandosi dei dividendi che oggi garantiscono il finanziamento della spesa sociale, che in futuro andranno ai soci privati.

La Cgil ha in più occasioni reso pubblica la propria contrarietà a tale scelta che inevitabilmente indebolirebbe la capacità di governo del pubblico su servizi essenziali per i cittadini.

Non è da oggi che denunciamo – pur in presenza di una proprietà a maggioranza pubblica – una carenza di capacità di indirizzo e di controllo degli enti locali sulle scelte operative e strategiche di Hera.

Non è da oggi che rivendichiamo un maggior radicamento di Hera sul territorio per garantire la qualità dei servizi e il contenimento delle tariffe meglio di quanto oggi avvenga.

Inoltre si avvierà un inevitabile processo di privatizzazione che rischia di tradursi in un minor controllo e in una ancora più ridotta capacità di incidere sulle scelte strategiche del gestore.

Comporterà una riduzione degli investimenti, come si è tra l’altro verificato in questi anni, a scapito dell’ammodernamento delle reti, degli impianti e dell’innovazione tecnologica; attraverso ulteriori processi di efficientamento e esternalizzazione peggioreranno le condizioni di lavoro; si potrà determinare un peggioramento del servizio, ma soprattutto i settori con minore marginalità potrebbero essere ridotti.

Esprimiamo poi preoccupazione per le possibili ricadute sulla qualità del lavoro che rischia di essere compromessa da una svalorizzazione delle professionalità interne all’azienda e dalla accentuazione di processi di terziarizzazione.

Per queste ragioni l’attivo dei delegati/e della Cgil del Gruppo Hera ribadisce la propria contrarietà alla decisione assunta dagli azionisti pubblici e si batterà per mantenere il 51% del controllo pubblico di Hera da parte degli Enti locali, rilanciando ancor di più il ruolo pubblico nelle scelte di indirizzo della multiutility sulle politiche energetiche, ambientali e idriche, beni comuni e servizi essenziali che non possono essere gestiti con mere logiche di profitto.

(Cgil ER – FP ER – Filctem ER)