Stato di agitazione dei dipendenti dei Servizi Demografici del Comune di Carpi. Fp/Cgil e Cisl/Fp insieme ai 15 addetti, riuniti ieri in assemblea, hanno infatti proclamato, a stragrande maggioranza, lo stato di agitazione a seguito delle insufficienti risposte ricevute negli ultimi mesi dall’Amministrazione sulle carenze di organico che interessano il settore.

I sindacati denunciano una condizione non più sopportabile, da parte dei dipendenti, al punto che il 9 febbraio scorso hanno inviato una lettera all’Amministrazione con la quale si evidenziavano i rischi per salute dei lavoratori, inerenti allo stress lavoro correlato. I lavoratori, infatti, si trovano a dovere smaltire un lavoro arretrato enorme e che con l’attuale organizzazione non potrà essere affrontato in tempi brevi. L’attività quotidiana è così indirizzata prevalentemente al front-office con problemi da gestire anche in questo ambito. Sono note le lamentele da parte di cittadini che per una pratica devono predisporsi ad ore di attesa.

Le strutturali carenze di organico sono inoltre state accentuate da 2 pensionamenti nell’ultimo anno e mezzo e da un altro pensionamento nei prossimi mesi.
La mole di lavoro e l’organico ridotto produce anche crescita di ferie arretrate, che raggiunge punte di circa 100 giorni, e un ricorso eccessivo allo straordinario che oggi arriva fino a 270 ore.
Nel recente passato si è giunti anche a superare le 500 ore di straordinario accumulato. “Una condizione insostenibile – dicono i sindacati – determinata anche dal blocco nazionale del turn over del personale e che ha conseguenze sui cittadini con un servizio penalizzato. All’Amministrazione comunale chiediamo un intervento efficace e un cambiamento di rotta, altrimenti si destina il Settore ad un sicuro peggioramento: spremere i lavoratori per sopperire alle carenze di personale e organizzative, non è la strategia vincente per garantire benessere lavorativo e servizi adeguati alla città”.

I Sindacati ritengono prioritaria un’implementazione dell’organico per potere affrontare un’adeguata riorganizzazione del Settore senza compromettere i servizi erogati ai cittadini carpigiani e su questo punto sono pronti a svolgere il proprio ruolo di interlocutori propositivi, come è accaduto in tante occasioni con il Comune di Carpi. “Purtroppo un anno di tavoli e di trattative non hanno portato a soluzioni condivise – dicono ancora Fabio De Santis FP/Cgil e Cesare Tommasini Cisl/FP – per questo motivo con i lavoratori abbiamo deciso di proclamare lo stato di agitazione, perché stanchi di ricevere proposte insufficienti a risolvere le problematiche del servizio”.

A questo punto le parti verranno convocate in Prefettura come previsto dalla normativa e qualora in quella sede, non si dovesse raggiungere un accordo, i lavoratori bloccheranno gli straordinari e non escludono ulteriore iniziative a sostegno della loro proposta finalizzata al mantenimento della qualità del lavoro e dei servizi erogati ai cittadini. “Se le persone sono chiamate a svolgere servizi delicati, come quelli di Anagrafe, Stato Civile, Ufficio Elettorale, in condizioni di disagio, non si capisce perché la qualità delle prestazioni erogate ai cittadini non dovrebbe risentirne. In questa corrispondenza ovvia c’è la responsabilità del Comune” concludono i sindacalisti.