Scuola-lavoro-accordoSono oltre tre mila gli studenti modenesi, appartenenti a 28 scuole superiori di tutta la provincia che partecipano ai percorsi di alternanza scuola lavoro. A Modena sono coinvolti gli studenti degli istituti Barozzi, Cattaneo, Corni, Fermi, Guarini, Selmi, Tassoni e Venturi. In base a questi percorsi, i ragazzi per alcune settimane durante l’anno scolastico sono impegnati in quasi 2000 aziende modenesi, dove approfondiscono e applicano concretamente quanto imparato sui banchi di scuola. E per migliorare ulteriormente queste esperienze è stato siglato giovedì 9 aprile, nella sede della Provincia che coordina il progetto, un accordo dedicato alla sicurezza al quale hanno aderito le associazioni di categoria (Cna, Lapam, Confindustria, Confimi, Confesercenti, Confcommercio, Cordiretti, Copagri, Confagricoltura e Cia), Ufficio scolastico provinciale, Ausl, Inail, Direzione territoriale del lavoro e la Rete delle scuole superiori modenesi.  Tra le novità l’avvio dei corsi di formazione dei docenti sulla sicurezza, al quale hanno aderito finora 150 insegnanti, che dovranno trasmettere ai ragazzi le conoscenze acquisite.

«La consapevolezza sulla sicurezza sul lavoro – sottolinea Emilia Muratori, consigliere provinciale con delega all’Istruzione – fa parte del percorso educativo e delle crescita formativa e professionale dei ragazzi. Insomma non è sufficiente che i luoghi di lavoro siano a norma di legge, ma occorre anche che i futuri lavoratori siano consapevoli di essere parte attiva di un sistema di tutela con diversi soggetti coinvolti, dalla scuola alle aziende. Questa esperienza di lavoro effettuata nel corso del curriculum scolastico, molto importante per i ragazzi  e per le scuole, risulta a Modena al primo posto in regione per numero di partecipanti, superiori anche a Bologna. Un’iniziativa che intendiamo sviluppare ulteriormente come peraltro prevede la legge di riforma della scuola, attualmente in discussione».

“La crescente attenzione dei giovani nei confronti dell’agricoltura e del settore agroalimentare è un segnale confortante  – sottolinea il Direttore di Coldiretti Modena, Antonio Maria Ciri. I giovani vedono che nella valorizzazione del vero Made in Italy legato al territorio c’è una prospettiva di futuro e di crescita nel Paese. Con la firma di questo accordo intendiamo sostenere ulteriormente il percorso di crescita e di formazione degli studenti offrendo loro esperienze lavorative concrete che arricchiscano il bagaglio culturale appreso sui banchi di scuola”.

Secondo le ultime stime di Coldiretti, in controtendenza alla disoccupazione giovanile, cresce il numero di under 35 assunti nelle campagne. Numeri confermati – evidenzia Coldiretti – anche dalle scelte universitarie dei giovani, con una crescita del 72 per cento dall’inizio della crisi per le Facoltà di Scienze agrarie, forestali ed alimentari, che conquistano il primo posto in termini di aumento delle immatricolazioni nell’intero panorama universitario. Una tendenza evidenziata – continua la Coldiretti – anche nelle scuole secondarie con gli istituti agrari che fanno segnare un aumento record del 39 per cento nello stesso periodo e il maggior incremento nel numero di iscrizioni.

A ogni ragazzo che partecipa ai percorsi di alternanza scuola lavoro viene assegnato un tutor aziendale (sono oltre 1.800), individuato tra i lavoratori con competenze professionali adeguate. Prevista anche la creazione di un gruppo tecnico di coordinamento tra i vari enti sempre sul tema della sicurezza.

Il punto di riferimento a cui si ispira l’accordo è la legge 81 del 2008 sulla sicurezza sul lavoro che individua tra l’altro tutte le figure responsabili in materia, dal datore di lavoro al lavoratore stesso.